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Formazione

19 febbraio 2025

Università di Firenze, l’anno si apre con tante matricole (11mila)

La rettrice Alessandra Petrucci fa il punto sui progetti: al vaglio l’idea di nuovi spazi nell’ex Meccanotessile.

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Sono 11mila le matricole che hanno scelto l’Università di Firenze lo scorso autunno, il miglior dato degli ultimi venti anni. Di rilievo, nelle materie Stem, la presenza femminile pari al 44% a fronte del dato nazionale del 36,9%. Nell’ambito della ricerca scientifica, Firenze è tra le prime dieci realtà italiane per progetti di rilevante interesse nazionale finanziati (Prin), ed è sesta per numero di progetti europei Horizon sovvenzionati.

I numeri sono stati comunicati dalla rettrice Alessandra Petrucci alla cerimonia d’apertura dell’anno accademico 2024/25, al Teatro del Maggio, alla presenza delle autorità. Per il futuro dell’Università, ha detto la rettrice dell’Ateneo di Firenze, c’è bisogno di “una mentalità che permetta ai nostri giovani di costruire futuri sostenibili e inclusivi, incoraggiando un atteggiamento positivo verso l’apprendimento continuo, che non va disgiunto dal processo di comprensione e riflessione su se stessi”.

Dal punto di vista dei numeri, ha spiegato ai cronisti, “siamo molto soddisfatti perché abbiamo raggiunto gli oltre 11.000 immatricolati, è un bel numero, abbiamo sfondato il muro psicologico dei 10.000, questo è interessante perché è un po’ in controtendenza: ci auguriamo anche di poter mantenere questi buoni numeri, e quindi da questo punto di vista possiamo vedere un indicatore positivo che ci spinge nel continuare in una certa direzione di lavoro. L’Università di Firenze come tutte le università deve continuare a evolversi, andare a intercettare quelle richieste che vengono dai giovani, ma anche presentarsi al territorio come un elemento fondante, e al quale il territorio può rivolgersi per avere delle risposte che riguardano certamente la ricerca, ma non solo, c’è anche la terza missione, cioè quella di poter riportare al territorio determinate analisi e ricerche che possono essere utili poi ai fini anche delle policy”.

Nuovi spazi nell’ex Meccanotessile

Petrucci, nella sua relazione, non ha mancato di evidenziare i progetti in corso, con 140 edifici di proprietà o in uso, in città e sul territorio, che “richiedono di ottimizzare gli spazi nella prospettiva dell’efficientamento energetico e dei cambiamenti che investiranno l’Ateneo. Tra i progetti di rilevanza strategica, alcuni sono stati già avviati, come l’adeguamento e l’ampliamento del plesso aule dell’area di Careggi e i lavori per l’insediamento del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali e della Scuola di Agraria presso il Campus di Sesto Fiorentino. Altri sono pianificati e hanno già ricevuto un cofinanziamento ministeriale: penso ad esempio alla riqualificazione del complesso di Santa Marta. Altri ancora presentano elevate potenzialità e necessitano di una stretta collaborazione con il Comune di Firenze come la valutazione di nuovi spazi nell’ex Meccanotessile”.

Uno dei temi più sentiti, secondo la rettrice, “resta la residenzialità universitaria, che non va considerata solo sotto il profilo della mera fornitura di un alloggio, ma come scelta valoriale, con cui si può contribuire ai percorsi di rigenerazione urbana e all’incremento di servizi alla persona, che valorizzino la dimensione comunitaria e formativa delle residenze. In questa direzione, guardiamo al progetto Monna Tessa con fiducia”.

La protesta dei precari

All’esterno del Teatro del Maggio, l’Assemblea precaria universitaria di Firenze ha protestato contro la riforma Bernini e il sottofinanziamento delle università; atti contestati anche da Gaia Moretti, rappresentante degli studenti nel Senato accademico dell’Ateneo, e Samuele Ciattini, rappresentante del personale tecnico-amministrativo e dei collaboratori ed esperti linguistici. “Risolvere il problema è difficile, anch’io sono stata precaria per dieci anni, quindi so che cosa vuol dire”, ha spiegato Petrucci, a margine della cerimonia.

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