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03 agosto 2024

Laguna di Orbetello, ristori in arrivo (ma serve di più)

La moria di pesci ripropone il tema di interventi per evitare il surriscaldamento delle acque: Roma accelera sul consorzio.

Leonardo Testai
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In attesa di soluzioni strutturali, prendono forma i primi ristori della Regione Toscana per l’emergenza della laguna di Orbetello, che in questi giorni rivive le gravi difficoltà del 2015 (allora, danni per milioni di euro) con la moria di centinaia di quintali di pesce a causa del surriscaldamento delle acque. La Regione, che ha proclamato lo stato di calamità, ha stanziato per ora un milione di euro: 350mila serviranno per la rimozione delle carcasse dei pesci morti a causa del surriscaldamento delle acque della laguna; altri 650mila euro per coprire con ristori i pescatori e le altre attività, turistiche e commerciali, danneggiate nel territorio.

Ma fare fronte all’emergenza, non basta, visto che nel corso dell’ultimo decennio la laguna di Orbetello, tra il surriscaldamento delle acque lagunari, l’anossia provocata dall’alga valonia e i valori chimici fuori controllo, ha più volte accusato problemi. Tutti sono concordi sulla necessità di interventi strutturali: ma “se si tratta della realizzazione di canali, di interventi di 30-40 milioni come mi è stato detto – ha spiegato in questi giorni il presidente della Regione, Eugenio Giani -, è evidente che non ce la possiamo fare noi, ma dobbiamo mettere insieme le risorse che può dare la Regione con quelle del governo. Del resto è un’emergenza nazionale, e io la rilancio come tale”.

L’emergenza rilancia la legge sul consorzio

La risposta che viene da Roma, al netto delle polemiche sulla gestione pregressa con la Regione, è un’accelerazione sulla legge che istituisce un consorzio per la gestione della laguna. Fabrizio Rossi, deputato grossetano di FdI e relatore della proposta di legge (bipartisan), ha annunciato che “il testo è pronto”, in occasione della visita a Orbetello della delegazione della commissione ambiente della Camera, per toccare con mano la situazione in laguna e incontrare il sindaco Andrea Casamenti. La proposta di legge, ha spiegato Rossi, “sarà discussa e approvata in commissione a metà della prossima settimana, così poi passerà all’approvazione definitiva alla Camera e all’analoga commissione del Senato. Contiamo di arrivare a chiudere entro l’anno”.

Sul fronte delle risorse, tuttavia, si palesano difficoltà. Dal governo è pronto un milione di euro all’anno: il deputato grossetano Marco Simiani (Pd) lo reputa insufficiente, e annuncia un emendamento per portare la quota a 3 milioni. “Abbiamo necessità che per la salvaguardia della Laguna siano stanziati almeno 5 milioni di euro l’anno – sostiene il sindaco Casamenti -, non solo attraverso il contributo regionale, ma anche con l’intervento dello Stato che sarà chiamato a nominare, attraverso il ministero dell’Ambiente, l’amministratore del consorzio gestore di quello che nell’attuale disegno di legge viene chiamato il parco ambientale della Laguna”.

Una richiesta fatta anche alla luce degli indirizzi del Comitato tecnico scientifico, “che ha ribadito la necessità e inderogabilità di intervenire con opportune azioni”, sostiene Casamenti, ribadendo come sia necessaria “una rapidissima approvazione della legge nazionale” che “preveda le risorse necessarie affinché possano essere avviati e messi a sistema interventi strutturali per la salvaguardia del nostro fragile ecosistema”.

I pescatori chiedono interventi strutturali

L’accelerazione sul consorzio – e sulle risorse -, come elemento capace di sbloccare interventi attesi da tempo, mette d’accordo chi della laguna vive. “Chi amministra ha avuto nove anni di tempo per ripristinare l’habitat e metterlo in sicurezza – ha osservato Luigi Piro, presidente della Cooperativa pescatori di Orbetello -, ma sostanzialmente non ha fatto niente: non sono state fatte le escavazioni dei canali per il ricircolo dell’acqua, non sono stati messi gli acceleratori dei flussi e probabilmente le idrovore non hanno più forza propulsiva di quindici anni fa, perciò pompano l’acqua del mare in modo inferiore a quanto dovrebbero”.

“Servono subito gli interventi strutturali ed un organismo di gestione”, afferma Andrea Bartoli, vicepresidente di Fedagripesca Toscana, secondo cui i problemi della laguna “stanno spazzando via tutto il pesce, sia quello da vendere subito che quello appena nato, destinato a rigenerare la fauna ittica in laguna”. Per Bartoli “il tempo è già esaurito: serve subito la legge che attendiamo da troppo tempo per sbloccare i fondi necessari”, e una volta compiuti gli interventi che servono “sarà poi necessario istituire un organismo di gestione stabile della laguna, per evitare che situazioni del genere tornino a distruggere il lavoro di un intero comparto sul territorio e un ecosistema che oggi è stato stravolto”.

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Leonardo Testai

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