Per la filiera dell’edilizia è una doppia doccia fredda. Il decreto legge, approvato giovedì 16 febbraio dal Consiglio dei ministri e pubblicato nella notte in Gazzetta Ufficiale, non solo ha bloccato – per i lavori futuri – le cessioni dei crediti e gli sconti in fattura per tutte le tipologie di bonus edilizi (superbonus, ecobonus, bonus ristrutturazioni, facciate, sismabonus, barriere architettoniche), con l’obiettivo di limitare la crescita del debito pubblico, ma ha anche imposto il divieto per tutti gli enti pubblici di acquistare crediti di imposta legati ai bonus casa.
La Regione stava ipotizzando l’acquisto dei crediti fiscali
Tramonta dunque l’ipotesi che le Regioni – e anche la Toscana ci stava pensando – possano acquistare i crediti maturati legati ai bonus edilizi, alleviando così la situazione finanziaria di imprese e famiglie. Dalla Toscana arriva un diluvio di critiche: “E’ un provvedimento insensato, che colpisce le imprese e le famiglie, perché le aziende rimarranno definitivamente senza liquidità e i cantieri si fermeranno, con pesanti conseguenze anche per i privati che hanno commissionato i lavori”, attacca il presidente dei costruttori di Ance Toscana, Rossano Massai. “L’edilizia rischia il collasso, col blocco delle cessioni del credito e dello sconto in fattura tutto il settore potrebbe andare incontro alla paralisi”, afferma il presidente di Ance Firenze, Pierluigi Banchetti. “Si rischia la catastrofe sociale, migliaia di aziende artigiane che hanno lavorato nel rispetto della legge rischiano la chiusura”, aggiunge Luca Tonini, presidente di Cna Toscana. E dall’assessore regionale alle Attività produttive, Leonardo Marras, che nelle settimane scorse aveva valutato l’ipotesi di acquisto, da parte della Regione, dei crediti fiscali, arriva l’appello: “I consiglieri regionali del centrodestra, che ci hanno incalzato sul tema, ora ci aiutinio a far cambiare idea al Governo”.
Preoccupazione per i crediti incagliati
Il presidente di Ance è preoccupato anche per i crediti incagliati: “E’ da ottobre che abbiamo lanciato l’allarme e avevamo anche fatto proposte insieme all’Associazione bancaria italiana per trovare soluzioni al problema, ma siamo stati inascoltati; il Governo deve trovare soluzioni con la stessa rapidità con cui ha cancellato la cessione”. Massai torna a chiedere una normativa “stabile e strutturale che permetta alle imprese di programmare e svolgere i lavori in tranquillità”.
L’edilizia sull’ottovolante
Dopo la fase espansiva, partita con l’entrata in vigore del superbonus 110% nell’estate 2010, ora l’edilizia vede nuovamente davanti a sé una contrazione. Nel terzo trimestre del 2022 (ultimi dati disponibili) l’occupazione dipendente nel settore costruzioni è cresciuta, in Toscana, del 10% rispetto allo stesso periodo del 2021 e di quasi il 27% rispetto allo stesso trimestre del 2019 (prima del Covid). Ora il timore è che occupazione e investimenti possano fermarsi, e che il settore ingrandi di nuovo la marcia indietro.