Come vanno i distretti industriali toscani, campioni dell’export che, da sempre, è un indicatore affidabile del loro stato di salute? La risposta, ricavata dai dati del Monitor periodico di Intesa Sanpaolo relativi ai primi nove mesi 2024 appena pubblicato, è articolata come mai prima d’ora: male la pelletteria di Firenze (-21,5% il valore dell’export nel periodo gennaio-settembre); male il tessile di Prato (-10,7%); male l’abbigliamento di Empoli (-7,7%), così come la concia di Santa Croce sull’Arno (-3,3%) e le scarpe di Lamporecchio (-4,1%); male la carta di Lucca (-7,3%) anche se il terzo trimestre dell’anno ha segnato un recupero rispetto ai mesi precedenti.
La gioielleria di Arezzo superstar
Bene invece gli yacht di Viareggio (+39,7%) e i camper della Valdelsa (+10,4%); bene anche il marmo di Carrara (+10,7%). E – sopra tutto – benissimo la gioielleria di Arezzo (+119% l’export dei primi nove mesi 2024 rispetto allo stesso periodo 2023, arrivato a 5,3 miliardi di euro), spinta verso vette record dalle quotazioni dell’oro e dagli acquisti-monstre della Turchia che hanno una spiegazione contingente (tassazione dell’oro decisa dal governo Erdogan, che rende più conveniente per le imprese turche comprare oreficeria dall’estero piuttosto che acquistare materia prima da destinare alla lavorazione, unita all’alta inflazione che spinge gli investimenti in oro).
Senza la gioielleria, l’export dei distretti toscani scende
Nel complesso i distretti toscani (ma dentro l’aggregato ci sono anche vino e olio) hanno visto salire l’export del +15%, che arriva a +19% se consideriamo anche quelli che il Monitor Distretti chiama “poli tecnologici”, e che sono l’industria farmaceutica (in crescita del 33,3%) e il biomedicale (+4,1%). Ma se depuriamo l’export dei distretti toscani dalla gioielleria, il risultato è deludente: nei primi nove mesi del 2024 le vendite all’estero sono scese di 285 milioni di euro (-2%). L’export dell’intera Toscana nel periodo gennaio-settembre 2024 ha segnato +11,7%, secondo quanto reso noto dall’Istat l’11 dicembre scorso.
Valorizzare l’alta qualità e la proiezione internazionale
“Lo scenario di riferimento e il contesto competitivo restano condizionati da diversi fattori di incertezza – scrive il centro ricerche di Intesa Sanpaolo – legati al persistere dei conflitti alle porte dell’Europa, alle tensioni geopolitiche internazionali e alla discontinuità rappresentata dall’elezione di Trump. Per i distretti toscani sarà necessario continuare a valorizzare e sostenere i propri punti di forza come l’alta qualità, la flessibilità e la spiccata proiezione sui mercati internazionali.
Intesa Sanpaolo: le imprese toscane sanno cogliere le evoluzioni del mercato
Da Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo, arriva un’iniezione di fiducia: “I distretti e i poli tecnologici toscani continuano a mostrare un buon andamento confermando la capacità di cogliere le evoluzioni del mercato – sottolinea -. Nei primi nove mesi del 2024 abbiamo erogato alle imprese toscane e umbre finanziamenti per 1,2 miliardi di euro, in relazione anche alle progettualità in ambito di Transizione 5.0 e alle erogazioni con garanzia Futuro di Sace”.
Silvia Pieraccini