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03 marzo 2025

Livorno: lo scavalco ferroviario può aspettare, la fine dei lavori slitta di tre anni, al 2027

Il cantiere Rfi doveva durare 18 mesi, durerà 4 anni e mezzo. La Regione, che finanzia 20,5 milioni su 27, chiude i cordoni della borsa: ogni ulteriore costo sarà sostenuto da Rfi.

Silvia Pieraccini
L'avvio dei lavori per lo scavalco ferroviario di Livorno nell'aprile 2023

L'avvio dei lavori per lo scavalco ferroviario di Livorno nell'aprile 2023

La cronica difficoltà della Toscana nel realizzare opere pubbliche colpisce ancora. Questa volta la “maledizione” si abbatte sullo scavalco ferroviario destinato a collegare il porto di Livorno e l’interporto di Guasticce, attraverso la costruzione di un binario unico di 1.580 metri che scavalca appunto la linea ferroviaria Pisa-Roma, passando su un viadotto metallico (anch’esso da realizzare) costituito da 14 campate e lungo 360 metri. Si tratta di un investimento di Rete ferroviaria Italiana (Rfi) da 27 milioni di euro, di cui 20,5 finanziati dalla Regione Toscana, considerato strategico per il potenziamento del traffico merci e atteso da 20 anni (il progetto definitivo è del 2017).

I lavori dovevano concludersi nel primo semestre 2024

Quando finalmente, nell’aprile 2023, fu annunciato l’avvio dei lavori, aggiudicati all’associazione temporanea guidata dalla pisana Cemes con Bit spa e Fontanini Ivano, Rfi dichiarò che sarebbero stati completati “nel primo semestre 2024“. Da allora nulla è più stato comunicato. Fonti vicine all’opera riferiscono che ci sono stati intoppi tecnici e tecnologici di vario tipo, che hanno richiesto modifiche del progetto. Gli ostacoli sono stati così pesanti, che nelle prossime settimane porteranno alla firma di accordi integrativi (rispetto a quelli stipulati nel 2019) tra Regione Toscana, Rfi, Autorità portuale del Mar Tirreno settentrionale e ministero dei Trasporti per rideterminare tempi dei lavori e dei finanziamenti erogati dalla Regione (l’Authority ha già versato i 2,5 milioni a suo carico).

Il nuovo cronoprogramma di Rfi prevede la fine lavori nel primo semestre 2027

Il nuovo cronoprogramma – contenuto negli accordi integrativi di prossima firma (è l’allegato 2bis), già approvati dalla Giunta regionale toscana con la delibera 197 del 24 febbraio scorso – indica la fine lavori e il collaudo dell’opera “entro il primo semestre 2027”, dunque tre anni dopo rispetto a quanto annunciato all’avvio dei cantieri. I lavori che dovevano durare 18 mesi, dureranno in pratica 54 mesi (4 anni e mezzo), cioè il triplo.

I finanziamenti regionali da erogare a Rfi slittano al 2025-2027

E’ a causa di questi ritardi che la Regione Toscana ha riprogrammato ancora, questa volta al 2025-2027, i finanziamenti da erogare a Rfi per lo scavalco, agganciandoli alle fasi di realizzazione degli interventi: il contributo straordinario per investimenti, pari a 3,2 milioni di euro, sarà erogato quest’anno; sempre quest’anno verranno erogati 5 milioni di euro, mentre 11,5 milioni slittano al 2026 e i 500mila euro finali saranno versati nell’anno 2027. Nella nuova convenzione, che sarà firmata presto, si prevede che lo scavalco “sarà eseguito in coerenza del cronoprogramma attuativo di cui all’allegato 2bis; Rfi si impegna a trasmettere specifica comunicazione, con cadenza semestrale, in coerenza all’avanzamento dei lavori, eventuali scostamenti fra le annualità di spesa e i tempi di esigibilità delle risorse, consentendo alla Regione Toscana eventuale riprogrammazione a garanzia del pareggio di bilancio”.

“Ogni ulteriore costo sarà sostenuto da Rfi”

Ma la Regione ha deciso di tutelarsi anche in altro modo, chiudendo i cordoni della borsa: “Ogni ulteriore costo, derivante dalla realizzazione dell’opera, sarà sostenuto da Rfi”, è la previsione inserita negli atti integrativi. E ancora: “In ogni caso non sono riconosciuti maggiori oneri connessi a errori progettuali o determinati da eventi in fase di realizzazione dell’opera o in sede di collaudo per la messa in esercizio”.

Si allunga la lista di infrastrutture toscane in attesa di completamento

Lo scavalco ferroviario di Livorno si appresta dunque ad allungare la lista di opere toscane dal percorso accidentato, che già comprende l’autostrada Tirrenica; la ‘Due Mari’ Grosseto-Fano; la superstrada Firenze-Siena (la cosiddetta Autopalio); la superstrada Firenze-Pisa-Livorno; l’aeroporto di Firenze; gli assi viari di Lucca. Ma anche la terza corsia autostradale sull’A1 (sia tra Firenze nord e Barberino, sia tra Firenze sud e Incisa) e la terza corsia dell’A11 tra Firenze e Pistoia. Tutte opere in attesa da 10, 20, 30 e anche 50 anni. A queste si aggiunge anche la Darsena Europa del porto di Livorno, che dovrebbe essere “alimentata” proprio dal retroporto collegato tramite lo scavalco. Ritardo va a braccetto con ritardo.

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Silvia Pieraccini

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