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07 giugno 2024

Moda: il marchio Daniele Fiesoli cresce a 16 milioni e guarda al lusso

L’azienda di maglieria di Signa (Firenze) che esporta il 65% del fatturato innalza il posizionamento e punta (anche) sulla linea donna.

Silvia Pieraccini
Un capo della capsule Archivio che sarà presentata in occasione del Pitti Uomo

Un capo della capsule Archivio che sarà presentata in occasione del Pitti Uomo

Si prepara a presentare la nuova collezione al Pitti Uomo di Firenze (11-14 giugno alla Fortezza da Basso) forte di una decisa accelerazione nelle vendite post-Covid: il marchio di maglieria Daniele Fiesoli, fondato a Signa (Firenze) dall’omonimo imprenditore (“uomo-prodotto”, come si definisce lui), sono raddoppiate negli ultimi quattro anni, passando dagli 8 milioni del 2019 ai 16 milioni di euro del 2023, per il 65% realizzate all’export, in Europa, Corea, Giappone, Turchia, ex-Urss, Usa e Canada (in tutto sono 26 Paesi).

Obiettivo: innalzare il posizionamento del brand

Adesso Fiesoli punta allo sviluppo della linea donna, lanciata pochi anni fa e completata di recente, e a innalzare il posizionamento del brand, dalla fascia medio-alta alla cosiddetta “entry to luxury”: “Il nostro stile è pulito, no-logo, lo definirei uno stile senza tempo – spiega l’imprenditore – e il valore dei nostri prodotti è legato alla materia prima di qualità. Lavoriamo studiando direttamente i filati e abbiamo la fortuna di avere un territorio ricco di fornitori che consideriamo partner e di laboratori che sono bravi a produrre”. Tutto avviene nel raggio di 50 chilometri dall’azienda: “E’ dall’inizio del 2000 che ho scelto di fare tutto made in Italy – spiega Fiesoli, che ha il core business nella maglieria, felpe e magliette – scrivendo addirittura ‘absolutely made in Italy’ nel marchio, in un periodo in cui tanti andavano a produrre all’estero e non credevano alla produzione italiana”.

L’andamento 2024 in linea con l’anno precedente

Daniele Fiesoli non ha negozi monomaca ma vende nei multimarca in Italia e all’estero: 1.500 i negozi serviti, di cui 400 in Italia. Il Pitti Uomo è un terreno di “caccia”: “Pitti Uomo è rimasta l’unica vera fiera della moda maschile – spiega Fiesoli – noi i clienti li abbiamo sempre trovati al Pitti e siamo tra quelli che al salone scriviamo ancora gli ordini”. Proprio in occasione della fiera, Fiesoli festeggerà la sua 70esima collezione – in 35 anni di attività, calcolati dalla prima linea lanciata nel 1990 – con un fashion film sulla storia aziendale, una capsule Archivio composta da quattro capi ricorrenti nelle collezioni degli anni ’90, 2000, 2010 e 2020 e un evento di musica e performance al Teatro Niccolini di Firenze. Sull’andamento 2024 i timori si sono dissolti: “Ero un po’ preoccupato – ammette Fiesoli – ma invece manterremo lo stesso fatturato dell’anno scorso, che è stato un anno di crescita. Per il futuro abbiamo davanti una prateria di sviluppo con la linea donna, che per adesso pesa il 10% e può conquistare spazi”.

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Silvia Pieraccini

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