Nicola Maione è il nuovo presidente di Banca Mps, in un consiglio d’amministrazione a 15 dal quale rimangono fuori le fondazioni di origine bancaria che hanno partecipato all’ultimo aumento di capitale. Questi i verdetti dell’assemblea degli azionisti dell’istituto senese, che ha approvato il bilancio 2022, ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione che guiderà la banca nel prossimo triennio, e ha respinto – per la settima volta – l’azione di responsabilità chiesta da Bluebell Partners contro gli ex vertici Alessandro Profumo e Fabrizio Viola.
Tutti eletti nella lista presentata dal Mef, che ha ottenuto l’80,97% dei consensi: insieme a Maione, Luigi Lovaglio (riconfermato amministratore delegato), Paola Lucantoni, Annapaola Negri Clementi, Laura Martiniello, Lucia Foti Belligambi, Domenico Lombardi, Donatella Visconti, Paolo Fabris De Fabris, Renato Sala, Gianluca Brancadoro (nominato vicepresidente), Stefano Di Stefano.
I fondi fanno il pieno dei consiglieri di minoranza
Non ha ottenuto alcun rappresentante, col 3,8% dei voti, la lista delle fondazioni, che rappresentava Fondazione Mps, Fondazione Cr Firenze, Fondazione Cassa di risparmio di Lucca, Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia, insieme a Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, e altre fondazioni italiane. I tre posti riservati alle minoranze sono stati dunque ottenuti dalla lista dei fondi, che col 15,2% dei voti ha eletto in cda Marco Giorgino, Alessandra Giuseppina Barzaghi e Paola De Martini.
L’assemblea ha eletto anche il collegio sindacale i cui membri effettivi sono il presidente Enrico Ciai, espressione del blocco dei fondi; Roberto Serrentino e Lavinia Linguanti, indicati dal Mef. I sindaci supplenti sono Pierpaolo Cotone per il Mef e Piera Vitali per i fondi.