Arriva il primo esame per la Multiutility, il progetto guidato dai Comuni di Firenze, Prato e Empoli che punta alla creazione di una società di servizi pubblici (acqua, gas, rifiuti) di livello regionale, quotata in Borsa, con l’obiettivo di aumentare gli investimenti, diminuire le tariffe e incrementare i dividendi per gli enti locali. Giovedì 20 ottobre sono in programma le assemblee delle holding di partecipazioni pubbliche Consiag, Publiservizi e Acqua Toscana (che detengono quote in Publiacqua, Acque, Estra e Toscana Energia), chiamate a deliberare la fusione per incorporazione nella società dei rifiuti Alia (sempre lo stesso giorno si terrà anche l’assemblea di Alia), che cambierà nome. Consiag, Publiservizi e Acqua Toscana invece, se la fusione andrà in porto, scompariranno.
Quattro assemblee col fiato sospeso
Il risultato delle assemblee non è pero scontato, come sembrava qualche settimana fa, perché alcuni dei 66 Consigli comunali toscani coinvolti nell’operazione nei giorni scorsi hanno votato contro la nascita della Multiutility (tra questi Agliana, Calenzano, Vaglia, Cantagallo), dando mandato ai sindaci di fare altrettanto nelle assemblee delle società partecipate. Dunque si tratterà di vedere chi prevarrà nelle assemblee delle tre holding, che prevedono maggioranze e diritti di voto diversi. Fino all’ultimo minuto i promotori della Multiutility sono stati impegnati a fare i calcoli, con qualche batticuore. Il Consiglio comunale di Firenze ha votato in extremis, oggi 19 ottobre, il via libera alla Multiutility, compreso il conferimento della partecipazione del 20,6% in Toscana Energia, così come il Comune di Pistoia, che conferirà il 3,9% di Publiacqua.
Nasce la ‘bi-utility’, in attesa di Estra
“Se le quattro assemblee avranno la delega taglieremo il primo faticoso traguardo dell’operazione”, spiegano i promotori della Multiutility. Il passaggio successivo alla nascita di una società 100% pubblica (gli azionisti di riferimento saranno i Comuni di Firenze col 37% e di Prato col 18%) – che per adesso consoliderà solo due business senza mercato, i rifiuti (controllerà il 100% della newco operativa Alia OpCo) e l’acqua (avrà il 57,6% di Publiacqua), per un totale di 685 milioni di ricavi e 171 milioni di margine operativo lordo (ebitda) – sarà il tentativo di aggregare il gruppo energetico Estra, step che “dipende” dai soci pubblici senesi e aretini (Intesa e Coingas hanno il 25% di Estra a testa). Tra un anno, se tutto andrà secondo i piani, è prevista la quotazione in Borsa di una quota di minoranza della Multiutility.
Silvia Pieraccini