La futura Multiutility dei servizi pubblici della Toscana muove i primi passi anche sul fronte sindacale, che fin qui aveva registrato soprattutto perplessità sul meccanismo societario. Tuttavia il primo confronto è stato giudicato “positivamente” dalle le parti, che hanno concordato di proseguire. L’obiettivo fissato dal primo tavolo aziende-sindacati è dunque quello di “giungere, entro la prima metà di settembre, alla definizione di un accordo quadro”.
Per la prima volta un tavolo aziende-sindacati
L’incontro ha visto per la prima volta allo stesso tavolo gli amministratori di Acqua Toscana, Alia Servizi Ambientali, Consiag e Publiservizi – ossia, le holding e le utility che stanno promuovendo il progetto di fusione, su input dei Comuni soci – con i segretari regionali confederali di Cgil, Cisl e Uil accompagnati dalle rispettive categorie coinvolte.
L’accordo, secondo quanto annunciato da aziende e sindacati in una nota congiunta, avrà lo scopo di garantire livelli e qualità occupazionali dei lavoratori coinvolti; definire le relazioni industriali necessarie a garantire un confronto proficuo e costante sullo sviluppo dell’iniziativa; delineare un indirizzo di internalizzazione dei servizi attualmente in appalto; promuovere la valorizzazione delle risorse umane mediante un piano straordinario di formazione e qualificazione; definire un quadro di contenimento per andare verso la riduzione delle tariffe applicate agli utenti.
Via libera di Palazzo Vecchio al nuovo Polo di San Donnino
Dal lato della gestione dei rifiuti, nel frattempo, il Consiglio comunale di Firenze ha approvato lo schema progettuale per il riassetto generale del polo impiantistico di San Donnino, di proprietà di Alia. Il piano prevede l’abbattimento delle due ciminiere del vecchio inceneritore, e la realizzazione di un nuovo polo di gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici (Raee). Alia investirà circa 40 milioni di euro per la riqualificazione del Polo, di cui 20 milioni per la realizzazione dell’impianto di recupero Raee. Il nuovo Polo vedrà impegnati circa 100 lavoratori, che diventano 300 se si considera anche l’indotto stimato.