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Territorio

22 gennaio 2025

Nascerà il Parco della laguna di Orbetello, il Senato approva la legge

Nuova governance con Mase ed enti locali, ma c’è il nodo delle risorse pr gli interventi: secondo i pescatori non bastano.

Leonardo Testai
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Il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge che istituisce il Parco ambientale per lo sviluppo sostenibile della laguna di Orbetello, dopo che il provvedimento era stato approvato alla Camera in prima lettura nello scorso mese di ottobre. Amplissimo il consenso per il disegno di legge, cofirmato da esponenti della maggioranza e delle opposizioni: i sì a Palazzo Madama sono stati 144, con una sola astensione e nessun voto contrario. Il Parco ambientale sarà gestito da un consorzio al quale partecipano il ministero dell’Ambiente, la Regione Toscana, la Provincia di Grosseto, i Comuni di Orbetello e Monte Argentario.

Il nodo delle risorse (per interventi strutturali)

Per il sindaco di Orbetello, Andrea Casamenti, con l’approvazione della legge sul Parco della laguna è stata “scritta una pagina di storia”. La speranza diffusa è infatti che l’istituzione del consorzio faciliti gli interventi strutturali a salvaguardia del fragile ecosistema della laguna, sempre più soggetto a fenomeni di surriscaldamento delle acque (come nel 2024, e prima ancora nel 2015), con la moria di centinaia di quintali di pesce, e conseguenze nefaste sull’attività dei pescatori. Ma per tali interventi serve una quantità di risorse superiore a quelle individuate all’articolo 9 della legge: tra le entrate del consorzio rientrano infatti i contributi ordinari annuali del Mase, pari a 479.641 euro per l’anno 2025 e a 499.641 euro annui a decorrere dall’anno 2026, della Regione Toscana e degli altri enti consorziati, determinati in misura proporzionale alle rispettive quote di partecipazione.

Poco, rispetto a quanto chiedevano i pescatori di Orbetello che nei giorni scorsi hanno dato vita a un flashmob per sensibilizzare la comunità sulle condizioni della laguna: le operazioni per il dragaggio dei canali verso il mare e della laguna stessa, secondo gli studi citati dai pescatori, richiederebbero 5 milioni di euro, cifra destinata a salire laddove si volessero realizzare anche nuovi collegamenti per lo scambio di acqua fra il mare aperto e la laguna stessa. Senza questi interventi – è la tesi dei pescatori – la prossima estate potrebbe essere nuovamente drammatica.

La politica esulta, il Wwf no

Entro 150 giorni dalla data di entrata in vigore della legge il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, con proprio decreto e previa intesa con gli altri enti consorziati, approverà lo statuto del consorzio che individuerà l’estensione del Parco. “Mi sento di garantire la massima solerzia del ministero nella produzione degli atti conseguenti ed attuativi, nel rispetto della volontà parlamentare così estesa e nell’assoluta vicinanza al territorio della laguna”, ha dichiarato Claudio Barbaro, sottosegretario all’Ambiente e alla Sicurezza energetica.

Rispetto al coro di soddisfazione ‘multipartisan’ della politica, è voce dissonante quella del Wwf, secondo cui l’introduzione del consorzio, con la disapplicazione della normativa esistente sulle aree naturali protette, “rischia di creare un vuoto normativo, indebolendo ulteriormente la già fragile gestione dell’area”, e quindi arrivando a “compromettere l’efficacia delle azioni di conservazione, le quali sono propedeutiche per garantire uno sviluppo sostenibile anche dal punto di vita economico”. Le richieste erano diverse, ed erano volte a “garantire il coinvolgimento degli enti gestori delle aree protette nel comitato tecnico scientifico a garanzia delle attività di conservazione e monitoraggio”, oltre che a “prevedere un piano finanziario che assicurasse i necessari interventi in laguna”.

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Leonardo Testai

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