Che strumenti servono per rinnovare il distretto fiorentino della pelletteria? E quali e quante risorse? Per mettere a punto un progetto di rilancio del settore, che dall’inizio del 2024 mostra segnali di sofferenza, diffusi soprattutto tra le aziende più piccole e meno strutturate, Confindustria Toscana Centro e Costa (Firenze, Livorno, Massa Carrara) ha chiesto aiuto alla società di consulenza PwC, e in particolare a Erika Andreetta, partner Emea Fashion & luxury leader.
Aziende, istituzioni e sindacati sono chiamati a dare suggerimenti
Il primo passo – spiega un comunicato – è stato un invito (una ‘call to action’) a tutte le aziende, istituzioni e sindacati che operano nella filiera della pelletteria a indicare necessità e idee per intraprendere un percorso di rinnovamento. I primi suggerimenti arrivati sono fare squadra, migliorare la competitività, stimolare l’imprenditorialità, ma altri sono attesi. “Ogni esperienza, anche apparentemente scollegata, alla fine è funzionale a costruire una nuova coscienza collettiva per dar vita a una rinnovata visione d’insieme”, afferma Confindustria, convinta che i prossimi mesi saranno cruciali per le imprese del settore moda, perché dovranno conciliare la qualità produttiva con la flessibilità di volumi, con l’innovazione e con le nuove competenze richieste dal mercato.
Portare la voce degli imprenditori nella definizione di una nuova politica industriale
“Serve una politica industriale collaborativa e condivisa con gli attori del territorio – afferma l’associazione guidata da Maurizio Bigazzi – e questo progetto vuole essere un laboratorio in cui ci si aggrega, si dà vita a idee, si creano strumenti e se ne accelera l’utilizzo”. L’obiettivo di Confindustria è fare la propria parte “portando la voce degli imprenditori nella definizione di un nuovo modello di politica industriale”, afferma Bigazzi.
Silvia Pieraccini