Diventa maggiorenne Pitti Taste, il salone di Pitti Immagine dedicato ai produttori di specialità enogastronomiche provenienti da tutta Italia che, alla sua 18esima edizione, dall’8 al 10 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze, adatta il format, aumenta gli spazi e vira verso i mercati esteri. Dalla pasta ai salumi, dai dolci allo street food, dagli elisir ai liquori fino alle salse, gelati, succhi, caffè, chiocciole, conserve, verdure, confetti, carni, sarà un tripudio di sapori poco noti.
Le aziende nuove sono 150 (su 750)
L’originalità di Taste resta quella di andare a scovare produzioni di nicchia e di qualità: le aziende espositrici quest’anno aumentano ancora, arrivando a quota 750 (erano 640 nell’edizione 2024), di cui 150 presenti per la prima volta, a dimostrazione della crescita che il settore sta vivendo, ma soprattutto aumentano le “finestre” dedicate agli operatori professionali (le mattine di sabato e domenica e l’intera giornata di lunedì). In pratica il salone, nato per il pubblico (che quest’anno potrà entrare sabato e domenica 14.30-18.30, biglietto 25 euro), sta diventando sempre più un salone B2B, rivolto ai compratori con focus su quelli esteri, grazie anche all’aiuto dell’Agenzia Ice. L’anno scorso i compratori esteri furono 750 su 7.150 (il 10,5%), quest’anno si punterà ad aumentarli. “Grazie all’Ice arriveranno 200 compratori nuovi da 50 Paesi diversi”, ha spiegato Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine, presentando il salone nel negozio fiorentino di interior design Barthel. “Taste continua a lavorare sulle nicchie – ha aggiunto – ma attrae anche aziende più grandi che hanno progetti speciali” come quello di Lavazza con 1895 Coffee Designers, spazio di incontri e assaggi su pasticceria, prodotti da forno, caffè.
Nuovi spazi (ma non c’è più il negozio di prodotti esposti a Taste)
Il salone si allargherà in nuovi spazi all’interno della Fortezza e allargherà anche il raggio d’azione: accanto ai tradizionali “ring” (i dibattiti su temi d’attualità guidati dal giornalista Davide Paolini che è stato l’inventore del salone nel ) ci saranno masterclass (sui vini eroici, sul mercato alimentare degli Emirati Arabi), talk, presentazioni di libri. Abolito invece il Taste Shop, difficile da gestire e poco remunerativo per le aziende, che daranno un codice sconto del 20% per comprare sui propri shop online. Fuori dal salone, si arricchisce il calendario di cene, degustazioni, eventi ‘Fuori di Taste’ sparsi in città.
I fondi d’investimento aiutano la crescita delle Pmi alimentari?
Tra i quesiti che saranno affrontati nei “ring” di Pitti Taste c’è quello sui fondi d’investimento, per capire se aiutano la crescita delle piccole e medie imprese alimentari: sul palco ci sarà Avm Gestioni Sgr che, attraverso il fondo Italian Fine Food ha acquisito l’80% della pisana Savini Tartufi e l’80% di Stefania Calugi di Castelfiorentino (Firenze), altra azienda toscana di tartufi e prodotti derivati; e ci sarà il caso di Ditta Artigianale, il network di caffetterie fiorentine di qualità nato nel 2013 che ha appena fatto il grande passo a Milano aprendo un grande locale in corso Magenta, che fa capo a Francesco Sanapo e a Patrick Hoffer, patron di Caffè Corsini di Arezzo e del gin Peter in Florence.
Silvia Pieraccini