La realizzazione della Darsena Europa nel porto di Livorno non dovrà avere effetti negativi sulla costa toscana dal punto di vista ambientale. E’ uno dei principi che ha spinto la Regione a proporre un Masterplan che stima azioni e fabbisogni necessari nei prossimi 15-20 anni, con una prima fase in cui si stimano interventi per un importo complessivo di 95 milioni di euro per le attività di ripristino, recupero e riequilibrio della costa toscana. Un Masterplan di cui la giunta ha approvato il primo e secondo stralcio. “Gli interventi che prevediamo – ha spiegato il governatore Eugenio Giani – toccheranno tutte le 5 province costiere con una selezione di più di 35 progetti. Faremo scogliere, ripascimenti, ma anche redistribuzione della sabbia laddove si accumula”.
Il Masterplan è stato presentato nel corso del convegno “La tutela della Costa toscana: dal monitoraggio alla programmazione”, che si è svolto nella tenuta di San Rossore, a Pisa. “Abbiamo scelto di organizzare questo convegno sull’erosione costiera a Pisa – ha affermato l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni – proprio perché sappiamo che qui il tema dell’erosione costiera è molto sentito e desta preoccupazione in vista della realizzazione della Darsena Europa, e abbiamo ribadito che la Regione eserciterà fino in fondo le sue competenze e il potere che ha per tenere in equilibrio sostenibilità e sviluppo”.
Il sindaco di Pisa chiede garanzie
Le preoccupazioni sono state messe nero su bianco dal sindaco di Pisa, Michele Conti, il quale ha preso atto delle rassicurazioni della Regione. “La Darsena Europa è un’opera senz’altro importante e alla quale siamo favorevoli – ha detto – ma vogliamo garanzie rispetto alle conseguenze possibili sul litorale pisano e quindi è necessaria una più ampia collaborazione tra istituzioni, Governo e Regione Toscana, per finanziare ricerche sull’impatto ambientale in cui siano indicate le eventuali opere necessarie a prevenire, e non solo mitigare, l’eventuale erosione del nostro litorale”.
Conti ha anche ricordato le criticità che da anni vive l’abitato di Marina di Pisa, “che ogni volta che si verifica una mareggiata finisce sott’acqua: non bastano più interventi-tampone, ma occorre potenziare la diga foranea, ma anche lavorare a soluzioni più strutturali con il trasferimento in mare di ingenti quantità di materiali pietrosi che possano attutire in modo determinante l’impatto del mondo ondoso sugli arenili”.