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Innovazione

25 marzo 2025

Progetti strategici Ue per le materie prime, c’è anche Solvay

La Commissione indica anche Alpha Project nella sua lista: investimento a Rosignano per il recupero del palladio

Leonardo Testai
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Un progetto di riciclaggio promosso da Solvay Chimica Italia è fra i 47 progetti strategici di 13 Paesi, Italia inclusa, scelti dalla Commissione Europea per potenziare le capacità nazionali sulle materie prime strategiche, rafforzando la filiera Ue e diversificando le fonti di approvvigionamento. Si tratta del progetto Alpha Project, progetto che si propone di contribuire all’approvvigionamento di metalli del gruppo del platino.

“Investiamo su Rosignano per recuperare il palladio”

“Questo progetto creerà un impianto interno di recupero del palladio e di produzione di catalizzatori presso lo stabilimento Solvay di Rosignano in Italia”, spiega amministratore delegato di Solvay, Philippe Kehren. “Il palladio – osserva – è essenziale per la nostra produzione di perossido di idrogeno (acqua ossigenata). Con questo progetto, Solvay mira a raggiungere il 100% di circolarità, ridurre i tempi e i costi di lavorazione, minimizzare le perdite di Palladio e migliorare la sua competitività globale”.

Dunque, conclude Kehren, “questo investimento nel nostro stabilimento di Rosignano in Italia, caratterizzato da un design basato su una tecnologia comprovata, ci consentirà di garantire una fornitura sicura di materiali critici per l’Europa, di rafforzare la nostra posizione nel mercato globale e di rafforzare il nostro impegno verso operazioni responsabili ed efficienti”.

Supporto Ue per l’accesso ai finanziamenti

Secondo la Commissione Ue, l’insieme dei progetti rappresenta un’importante pietra miliare nell’attuazione del Critical Raw Material Act, per garantire che l’estrazione, la lavorazione e il riciclaggio europei di materie prime strategiche soddisfino rispettivamente il 10%, il 40% e il 25% della domanda dell’Ue entro il 2030. Per diventare operativi, i 47 progetti strategici hanno un investimento di capitale complessivo previsto di 22,5 miliardi di euro. Potranno beneficiare del supporto coordinato della Commissione, degli Stati membri e delle istituzioni finanziarie per diventare operativi, in particolare per quanto riguarda l’accesso ai finanziamenti e il supporto per entrare in contatto con gli acquirenti interessati.

I progetti, inoltre, beneficeranno di disposizioni semplificate in materia di autorizzazioni, per garantire la prevedibilità per i promotori dei progetti, salvaguardando al contempo gli standard ambientali, sociali e di governance. In linea con il Critical Raw Material Act, il processo di concessione delle autorizzazioni non supererà i 27 mesi per i progetti di estrazione e i 15 mesi per gli altri progetti. Attualmente, i processi di autorizzazione possono durare dai cinque ai 10 anni.

Il governo esulta con Pichetto e Urso

“I progetti italiani che hanno ottenuto il riconoscimento di progetti strategici confermano il forte orientamento del nostro Paese verso la circolarità, la valorizzazione e l’uso efficiente delle risorse”, ha commentato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. “L’Italia è protagonista della sfida europea per l’autonomia strategica – afferma il ministro delle Imprese, Adolfo Urso – e l’approvvigionamento delle materie prime critiche, essenziali per garantire la sicurezza e la continuità delle nostre filiere industriali”.

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