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07 ottobre 2024

Rischio idrogeologico, 15 milioni per l’Arno a Firenze

Saranno realizzati nuovi argini in terra e muri di contenimento in cemento armato, ma anche opere mobili per l’emergenza.

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In attesa di interventi incisivi sul reticolo minore dei corsi d’acqua, stanno per prendere il via nuovi lavori per la riduzione del rischio idrogeologico legato all’Arno nel centro di Firenze, approvati dalla Protezione civile nazionale e finanziati con risorse del Pnrr: un’operazione da 14,8 milioni di euro, con inizio dei lavori annunciato per il 10 ottobre e il termine entro fine 2025. L’intervento, il primo dalla modifica della soglia dell’Arno sotto Ponte Vecchio attuata a seguito dell’alluvione del 1966, interesserà un tratto di circa 5 km lungo le rive del fiume, dal ponte Santa Trinita fino alla Nave a Rovezzano.

“Non saranno lavori impattanti”

“Si tratta di un intervento strutturalmente importante per la mitigazione del rischio idraulico nell’abitato di Firenze, ma con lavori non impattanti”, ha affermato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, secondo cui “questo non è solo un intervento di mitigazione del rischio, ma anche di protezione civile perché combinando le nuove capacità di previsione del meteo e le innovazioni tecniche, saranno praticamente dimezzati i tempi di risposta rispetto a precedenti esperienze di uso di protezioni mobili. Le paratie potranno essere montate addirittura in 8 ore. Questo intervento, cui teniamo molto e che abbiamo studiato nei minimi particolari insieme al Comune di Firenze, sarà anche un modello a livello europeo”.

Giani, presentando a Firenze l’intervento, ha sottolineato l’impegno complessivo della Regione Toscana nella riduzione del rischio idraulico legato all’Arno, con interventi “come la Cassa d’espansione Pizziconi, quasi pronta e con una capacità di 3,1 mln di mc, a tutto il complesso di laminazione di Figline e all’innalzamento della diga di Levane”, ma l’obiettivo in prospettiva è anche la messa in sicurezza del reticolo minore. “Noi ci troviamo di fronte – ha osservato – sempre più bombe d’acqua nei luoghi meno programmabili e pensabili, come gli affluenti del fiume Cecina che hanno generato recentemente la richiesta di Stato di calamità per sette Comuni con la perdita di due vite umane: chi conosceva il torrente Sterza? Così come il 2 e il 3 novembre scorsi, chi conosceva l’Agna a Montale, o la Bardana, o il torrente Stella o il torrente Furba fra Carmignano e Poggio a Caiano?”.

I lavori sull’Arno nel dettaglio

Con i lavori in partenza imminente a Firenze è previsto il rifacimento delle strutture di contenimento dell’Arno, in modo da riuscire a contenere portate di piena con tempo di ritorno duecentennale, calcolate tenendo in considerazione l’attuazione del Piano di laminazione dell’invaso di Bilancino. Per ottenere questo risultato saranno realizzate opere fisse come nuovi argini in terra e muri di contenimento in cemento armato, opere fisse manovrabili e opere provvisionali da porre in opera in caso di allerta.

In particolare nei tratti di Lungarno Diaz, Lungarno delle Grazie e Lungarno Acciaiuoli, sono previsti il consolidamento dei muraglioni d’argine, il rifacimento delle spallette e, sugli ultimi due, la predisposizione per barriere temporanee in caso di necessità (panconi), con alloggiamenti in acciaio inox da mantenere efficienti con pulizia annuale. La risistemazione degli argini in terra sarà effettuata nel tratto da Rovezzano all’Anconella, mentre il contenimento con barriere fisse in acciaio corten di altezza massima di un metro è previsto tra l’Hotel Ville sull’Arno e il torrente Affrico. (lt)

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