Nel giro di pochi giorni la fondazione senese Toscana Life Sciences (Tls), che ha come missione quella della ricerca scientifica e dell’incubazione di startup nel settore delle scienze della vita, è finita nell’occhio del ciclone per due eventi: le dimissioni dello storico presidente (dal 2014) Fabrizio Landi; la richiesta, avanzata per vie legali dal gruppo farmaceutico fiorentino Menarini, di saldare 23 milioni di euro che si riferiscono alla fornitura del farmaco anti-Covid a base di anticorpi monoclonali, sviluppato da Tls col ‘mago’ dei vaccini Rino Rappuoli nel 2020, quando ancora non esistevano i vaccini e la lotta alla pandemia era un terreno promettente. Quel progetto, che aveva sollevato un fiume di speranze e di interviste, attirando l’interesse della comunità scientifica internazionale, è naufragato nella fase della sperimentazione.
Richiesti per vie legali 23 milioni di euro per i farmaci anti-Covid
Menarini però vi aveva preso parte, producendo (nello stabilimento di Pomezia) tremila dosi servite per lo studio clinico e 200mila dosi destinate allo Stato. Farmaci mai pagati, a quanto risulta dalla richiesta indirizzata da tempo a Tls e al suo braccio operativo Tls Sviluppo srl, società partecipata al 30% dall’Agenzia Invitalia e dunque dallo Stato, che in questo modo avrebbe voluto assicurarsi la fornitura del farmaco innovativo. Ora la vicenda Menarini-Tls, portata alla luce dal Corriere di Siena, finirà in Tribunale.
Il Biotecnopolo non è mai decollato
Nel frattempo è stato avvolto dalla nebbia anche un altro progetto su cui Tls aveva puntato dopo il flop degli anticorpi monoclonali: il Biotecnopolo di Siena, fondato da quattro ministeri (Economia, Università, Salute e Sviluppo economico) e finanziato nella legge di bilancio 2022 con 37 milioni di euro, che avrebbe dovuto coordinare il nascente Centro nazionale contro le pandemie, sempre a Siena, finanziato con 337 milioni fino al 2026. C’erano già i primi nomi di esperti che vi avrebbero lavorato, da Silvio Aime a Rino Rappuoli fino a Anthony Fauci. Ma col cambio di Governo e nuove emergenze all’orizzonte l’attività del Biotecnopolo, prevista a partire dal 2023, non è mai decollata, portando danni pesanti all’equilibrio patrimoniale di Tls, che ha tra i soci fondatori (e finanziatori) Regione Toscana e Fondazione Monte dei Paschi.
In soccorso di Tls è arrivata la Fondazione Mps
A fine 2023 Tls ha rischiato di cessare l’attività, come si legge nell’ultimo bilancio approvato: la previsione di una perdita netta di 4,3 milioni di euro, legata al mancato decollo del Biotecnopolo, ha reso necessario ricostituire il patrimonio, cosa che è avvenuta il 22 dicembre scorso quando la Fondazione Mps ha concesso l’usufrutto gratuito per 16 anni dell’immobile Medicine Research Center, operazione del valore di quasi 9 milioni. Tls si è salvata, ma adesso occorre rimettere a punto strategie e obiettivi. La missione è affidata al nuovo presidente che sarà eletto all’inizio di novembre e dovrebbe essere l’ex rettore di Siena Francesco Frati.
Silvia Pieraccini