Un'immagine di Siena vista da lontano
Mentre alla Palazzina Reale, accanto alla stazione fiorentina di Santa Maria Novella, vanno avanti i lavori di restyling per accogliere le delegazioni internazionali che, dal 13 al 15 novembre, parteciperanno al G7 Turismo alla Fortezza da Basso, la cinquecentesca struttura espositivo-congressuale si prepara ad accogliere – venerdì 8 e sabato 9 – il Forum internazionale del Turismo, organizzato sempre dal ministero guidato da Daniela Santanché per misurare lo stato di salute e le richieste del settore in vista dell’appuntamento internazionale. I due eventi daranno una bella spinta alle prenotazioni alberghiere in un periodo in cui – passato il ponte del 1 novembre – i flussi turistici a Firenze si stanno lentamente contraendo.
A confronto associazioni del settore e istituzioni
Al Forum sono attesi, oltre al ministro del Turismo e al presidente del Senato Ignazio La Russa, i presidenti delle associazioni del settore (tra cui Assoviaggi, Federazione Turismo Organizzato, Federalberghi, Astoi, Cna Turismo, Assoturismo, Associazione italiana distribuzione turistica, Confindustria Alberghi, Confindustria Nautica, Federcongressi&Eventi, Enit, Federturismo, Fipe, Federterme, Fiavet, Faita-Federcamping, Assocamping, Anef) e i rappresentanti di Comuni e Regioni, dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri al presidente toscano Eugenio Giani.
I grandi temi che l’industria del turismo ha davanti
L’agenda prevede di affrontare temi nazionali che vanno dalle opportunità da cogliere nel 2025 in occasione del Giubileo, all’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella fruizione e gestione del turismo; dalla formazione per generare nuove competenze e tamponare la mancanza di personale, alla gestione dei flussi con un approccio sostenibile, fino alla valorizzazione dei prodotti e servizi di qualità dei territori. E ancora si parlerà di crescita, accessibilità e benessere come driver del settore, di mare e montagna da valorizzare.
Il saldo della bilancia turistica regionale è più che raddoppiato
Il Forum arriva in un momento in cui l’industria del turismo è tornata sugli scudi, per la sua importanza nella costruzione del Pil, ma anche per l’impatto su città come Firenze, alle prese con problemi di sovraffollamento, stravolgimenti urbanistici, convivenza con i residenti, prezzi alle stelle. Secondo gli ultimi dati dell’Irpet (l’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana), il consumo turistico attiva il 13,5% del Pil regionale, contro il 9% del 2012, mentre il saldo attivo della bilancia turistica regionale è più che raddoppiato dal 2012, passando da 3,3 a 7,5 miliardi di euro a prezzi correnti. I dati dell’Irpet mettono a confronto il 2012 col 2019, cioè con l’anno pre-Covid che ha un peso simile al 2023. “Nel 2023 i flussi turistici e il consumo turistico in Toscana hanno raggiunto i livelli del 2019”, afferma infatti l’Istituto. Il 2024 non sembra essere andato altrettanto bene, anche se la “coda” di fine anno potrebbe riservare sorprese.
La sfida della decongestione turistica
Tra i fautori del turismo, contrario a meccanismi che limitano i flussi, c’è il presidente Giani: “Il turismo è uno dei motori dell’economia toscana, rappresenta una fonte di attrazione che rende la regione conosciuta, desiderata e apprezzata nel mondo: guai a frenarlo”, aveva detto nel luglio scorso alla presentazione del Rapporto Irpet sul turismo. “Piuttosto che parlare di numeri chiusi e meccanismi che limitano i flussi, occorrono invece azioni che indirizzano verso altre zone”.
Silvia Pieraccini