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Territorio

02 gennaio 2025

Turismo, il 2025 parte senza slancio

Le previsioni per il primo trimestre dell’anno segnalano situazioni differenziate. Il bilancio del 2024 si chiude col +2,2% di pernottamenti.

Silvia Pieraccini
La piazza dell'Anfiteatro di Lucca

La piazza dell'Anfiteatro di Lucca

Arrivano le prime previsioni regionali sull’andamento del turismo nel 2025. Per adesso riguardano il primo trimestre del nuovo anno, tradizionalmente poco rilevante nel bilancio complessivo, e – secondo l’indagine a campione fatta dal Centro Studi Turistici (Cst) di Firenze per l’agenzia regionale Toscana Promozione Turistica – segnalano un aumento dei flussi turistici solo per l’11% degli operatori toscani. Il 65% prevede invece gli stessi volumi di attività dello scorso anno, mentre il 23% degli intervistati indica una diminuzione dei flussi. “Le aspettative per il primo trimestre si presentano abbastanza differenziate”, afferma Cst che ha elaborato anche il consuntivo del 2024.

La ‘coda’ di fine anno ha portato il segno più al 2024

Il 2024 si chiude in Toscana con un aumento delle presenze turistiche del 2,2% rispetto al 2023: grazie alla “coda” di fine anno (nei mesi di ottobre e novembre il clima è stato mite), si sono superati 46,8 milioni di pernottamenti e 15,1 milioni di arrivi, senza contare però gli affitti turistici in appartamenti, ville e case vacanze (difficili da calcolare, per adesso, perchè su alcuni territori le comunicazioni delle presenze e il versamento dell’imposta di soggiorno non sono ancora a regime), affitti che in alcune città stanno assumendo però un peso rilevante.

Gli stranieri pesano il 57%

I pernottamenti degli stranieri rappresentano ormai il 57% del totale (oltre 26,6 milioni), mentre il 43% (oltre 20,2 milioni) sono le presenze italiane. L’incremento più rilevante nel 2024 è stato registrato dagli alberghi (+2,4%), grazie soprattutto alla spinta arrivata dai mercati stranieri, mentre le strutture extralberghiere hanno segnato +2,1%.

Le città d’arte hanno trainato i flussi

La crescita non ha riguardato però tutte le località: sono andate bene la campagna e la collina (+2,8%) e – sopratutto – le città d’arte (+3,5%). Mare e montagna invece sono rimaste pressoché stazionarie (“valori tendenti alla stabilità”, dice Cst) o hanno registrato un leggero incremento, e ancora più deludenti sono state le località termali. Ora si tratterà di stimare il saldo della bilancia turistica regionale 2024, per capire quanta ricchezza ha portato il settore.

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Silvia Pieraccini

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