In quali direzioni deve andare il turismo toscano per crescere ancora? Dal Forum internazionale del turismo organizzato dal Sole 24 Ore, che si è svolto il 17 aprile al Centro Congressi di Firenze Fiera, è emersa la necessità di puntare, sempre di più, sul turismo congressuale, un segmento che dal post-pandemia ha ripreso a crescere a ritmo sostenuto, e che ha il merito di attirare visitatori che hanno buona capacità di spesa e che rispettano la città. Il turismo congressuale, peraltro, ha trascinato anche il bilancio 2024 di Firenze Fiera, segnando +38% (da 7,7 a 10,7 milioni di euro) grazie a congressi più grandi e più lunghi, e spargendo benefici sul territorio.
Dalle istituzioni agli operatori, tutti favorevoli
Sulla necessità di creare le condizioni per far crescere il turismo congressuale hanno concordato le istituzioni (dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè, al presidente della Regione Eugenio Giani, alla sindaca di Firenze Sara Funaro, al presidente di Firenze Fiera Lorenzo Becattini, alla presidente della Fondazione Destination Florence Laura Masi) e gli operatori (dalla presidente di Confindustria Alberghi e titolare della catena alberghiera Starhotels Elisabetta Fabri al presidente di Federalberghi e leader di Sina Hotels Bernabò Bocca).
Solo il 21% degli alberghi italiani è a 4-5 stelle
Minor concordia si è registrata invece sul target di offerta alberghiera da sviluppare, con Elisabetta Fabri che, pur invocando la qualità, ha sottolineato come “tutta questa voglia di superlusso mi sembra esagerata” e il Bernabò Bocca che ha replicato: “Non demonizziamo il lusso, che porta ricchezza a tutti: ricordiamoci che solo il 30% della spesa di un turista va all’albergo, mentre il 70% va all’indotto”. In ogni caso Fabri ha aggiunto come in Italia solo il 21% degli alberghi oggi sia a 4 e 5 stelle, e che bisogna sensibilizzare i giovani al fatto che il turismo è la nuova manifattura d’Italia.
Sugli affitti brevi si aspettano le decisioni di Tar e Consulta
Infine gli affitti turistici brevi, difesi dalla ministra Santanché e avversati dagli albergatori, dal Comune di Firenze, da quello di Roma e dalla Regione Toscana, che li accusano di aver snaturato le città e di aver fatto salire il prezzo degli affitti lunghi per lavoratori e studenti. L’Amministrazione fiorentina ha vietato l’apertura di nuovi affitti brevi nell’area Unesco, provvedimento impugnato al Tar che si esprimerà tra poche settimane; la Regione ha inserito nel recente testo unico sul turismo la possibilità per i Comuni di limitare gli affitti brevi, legge impugnata dal Governo di fronte alla Corte Costituzionale. Vietare, regolamentare, lasciare libertà di mercato: nei prossimi mesi si saprà il destino degli affitti brevi.
Silvia Pieraccini