A due mesi e mezzo dall’annuncio della chiusura dello stabilimento Beko di Siena, a fine 2025, ancora non si vede con chiarezza una prospettiva per l’attività produttiva della fabbrica e dei suoi 299 addetti. Molti di loro sono scesi in piazza una volta ancora, con un corteo partito da piazza Salimbeni e concluso in piazza del Duomo, con la partecipazione dei segretari generali Cgil-Cisl-Uil Toscana (Rossano Rossi, Silvia Russo e Paolo Fantappiè), e del sindaco Nicoletta Fabio. La richiesta della piazza è che Beko presenti un piano per Siena e che la produzione continui, anche con un nuovo investitore futuro.
Per il nodo dello stabilimento, e del suo canone d’affitto (1,4 milioni di euro quello che Beko versa annualmente a alla proprietà di Sansedoni, in virtù di un contratto che scadrà nel 2026), sono state evocate due strade giuridicamente e politicamente diverse. Se la Regione Toscana ha provato a evocare l’utilizzo della nuova legge sui consorzi industriali, quindi anche contemplando la possibilità di un esproprio dell’area, il Comune si è mosso con la partecipata (37,36%) Train Spa, azienda di trasporti che nella sua compagine societaria ha anche Banca Mps (13,82%), una ventina di Comuni dell’area senese, e attraverso Lfi anche alcuni comuni della provincia di Arezzo. Train ha infatti inviato a Sansedoni una manifestazione di interesse “finalizzata ad acquisire maggiori informazioni sul sito, sulla contrattualistica in essere e sulle condizioni di vendita, a supporto di una continuazione dell’esistenza del sito a livello industriale”.
Se la Fiom di Siena sostiene di avere troppi pochi elementi per valutare la mossa di Train sull’area Beko, il sindaco Fabio ha assicurato il supporto dell’amministrazione comunale. “Auspico quindi che le informazioni che saranno acquisite da Train Spa – sostiene – rendano l’operazione economicamente sostenibile e che quindi, a prescindere dalle decisioni di Beko Europe, siano gettate le basi per attirare imprenditori industriali interessati al sito, a diverse e migliori condizioni. Per quanto riguarda l’operazione avviata da Train Spa, ritengo abbia bisogno di adeguata e legittima riservatezza da qui in poi, affinché tutti gli attori coinvolti possano opportunamente valutarne gli aspetti futuri che verranno”. (lt)