“Rendere Targetti nuovamente competitiva sul mercato globale”: è l’obiettivo enunciato da 3F Filippi, dopo l’annuncio dello stop alla produzione Targetti a Firenze, con 50 esuberi e la chiusura dello storico stabilimento, e la protesta dei sindacati. Anche se a Firenze rimarranno “tutte le attività di indirizzo, sviluppo, controllo e gestione”, sostiene l’azienda, concentrando invece, le attività produttive “presso il più efficiente e moderno sito di Nusco (Avellino)”. E per quanto riguarda Firenze, aggiunge 3F, è previsto l’inserimento di nuove figure specializzate.
Il piano industriale, per l’azienda bolognese proprietaria del brand dal 2017, “mira a salvaguardare e rilanciare Targetti quale marchio di eccellenza del made in Italy, valorizzandone la storia e il know-how, ma rendendola, al contempo, capace di agire sull’arena internazionale con prodotti innovativi e competitivi in termini di costi e performance”.
“Si rischia una crisi irreversibile”
Gli interventi illustrati nel piano, e accolti gelidamente dai sindacati, “rappresentano, d’altro canto, l’unica alternativa possibile – replica la casa madre – ad una situazione di crisi ormai perdurante negli anni e confermata anche nell’ultimo periodo (dal 2021 ad oggi), che, in assenza di interventi, rischia di essere presto irreversibile. Il 2024 si chiuderà, infatti, con una rilevante perdita, ulteriormente peggiorativa rispetto ai non brillanti risultati fatti registrare negli ultimi anni”.
Tre le direttrici del piano: “Rinnovare i prodotti – afferma 3F – e potenziarne lo sviluppo; cambiare e rinnovare il modello distributivo e le politiche commerciali e di marketing; razionalizzare ed adeguare la capacità produttiva, attualmente sovradimensionata rispetto alle effettive esigenze di mercato e con costi non più sostenibili”.
Gli interventi sugli organici di Targetti a Firenze, limitati alla struttura produttiva, “saranno, in ogni caso, accompagnati da misure di tutela occupazionale che puntano alla ricollocazione professionale, anche all’interno del Gruppo, del personale interessato”, conclude 3F, che dichiara la disponibilità “a collaborare con tutte le parti interessate, al fine di individuare e mettere in campo tutte le possibili soluzioni che possano garantire, da un lato, la massima salvaguardia occupazionale, e, dall’altro, al contempo, il rilancio dell’azienda per il necessario superamento delle attuali difficoltà”. (lt)