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Territorio

13 febbraio 2023

Toscana (ancora) prima per litigiosità con lo Stato

In 22 anni la Regione ha presentato 95 ricorsi per contestare leggi accusate di invadere la potestà legislativa concorrente.

Silvia Pieraccini

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Il collegio della Corte Costituzionale (foto dal sito Internet)

Il collegio della Corte Costituzionale (foto dal sito Internet)

E’ un primato ormai consolidato: la Regione Toscana si conferma al primo posto in Italia per litigiosità con lo Stato sull’applicazione del titolo V della Costituzione, e dunque sulla ripartizione dei poteri (esclusivi e concorrenti) che è stata riformata nel 2001. Lo scontro, che si svolge di fronte alla Corte costituzionale, scaturisce sia dai ricorsi promossi dalla Regione, sia da quelli presentati dallo Stato.

Promossi 181 ricorsi in 22 anni, di cui 95 dalla Regione

Dalla riforma del 2001 – come indicato sul Sole 24 Ore in edicola oggi – la conflittualità tra Stato e Regioni è cresciuta in modo esponenziale, in attesa di capire cosa accadrà con la futura autonomia differenziata (prevista nel disegno di legge approvato di recente dal Consiglio dei ministri). Per adesso tale conflittualità vede in testa la Toscana con 180 ricorsi tra fatti e subìti: il record riguarda quelli presentati dalla Regione contro lo Stato, che sono ben 94 in 22 anni (il secondo posto è del Veneto con 76 ricorsi della Regione, che salgono a 157 comprendendo anche quelli dello Stato). L’ultimo ricorso, il 95esimo, risale a pochi giorni fa: la Regione ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro la norma nazionale (art. 1 comma 557 legge 197/2022) che, riducendo gli organici dei dirigenti scolastici, costringe a fare accorpamenti tra istituti. La Toscana stima un taglio di circa 40 dirigenti. Secondo la Giunta regionale, la norma statale è lesiva delle competenze regionali in materia di istruzione e autonomia scolastica e della leale collaborazione e sussidiarietà, mancato rispetto delle procedure di coordinamento Stato-Regioni in materia di scuola e delle disposizioni che regolano l’esercizio del potere sostitutivo.

Contestata la legittimità costituzionale delle leggi

Le Regioni meno litigiose sono l’Umbria (65 ricorsi in tutto), il Lazio (58) e il Trentino Alto Adige (22 ricorsi). In totale i ricorsi presentati davanti alla Consulta sono 2.256 – 1.440 dello Stato contro le Regioni; 816 delle Regioni contro lo Stato – scaturiti perlopiù da dubbi di legittimità costituzionale delle leggi regionali o statali, accusate di aver violato la ripartizione di competenze contenuta nel titolo V. Rari sono invece i giudizi per conflitti di attribuzione tra gli enti. Le materie su cui si litiga di più sono finanza pubblica, salute e ambiente-edilizia-governo del territorio.

Lo scontro così forte domina l’attività della Consulta: quasi la metà (il 45%) delle sentenze emesse dal 2001 a oggi riguarda il contenzioso tra Stato e Regioni.

Autore:

Silvia Pieraccini

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