Sulla decorrenza dal 1 aprile dell’obbligo per le imprese di stupulare una polizza d’assicurazione contro le catastrofi naturali – tema che le alluvioni ormai ricorrenti in Toscana rendono di evidente attualità – non è ancora detta l’ultima parola. Se dal mondo delle imprese – quattro milioni in tutta Italia quelle che, in base alla nuova norma, dovrebbero stipulare una polizza – nell’ultimo periodo si sono intensificati gli appelli alla proroga dei termini, il governo sembra aperto a valutare uno slittamento della deadline, con incontri già ipotizzati fra tecnici governativi, rappresentanti delle imprese e delle assicurazioni.
Il primo sasso nello stagno, dalle file della maggioranza, lo ha gettato il deputato toscano di FdI Riccardo Zucconi, che ha presentato un emendamento al Dl bollette contenente una proposta di rinvio di sette mesi, per risolvere un problema che “da parte delle aziende sicuramente è stato segnalato – sostiene il parlamentare -, però anche da parte di alcuni operatori assicurativi che lamentano come ci sia stato poco tempo fra i decreti attuativi che sono di fine febbraio e la scadenza al 31 marzo”. Dunque, rinvio a fine ottobre, “e nel frattempo vediamo se nel decreto attuativo si può tornare sotto alcuni aspetti a riconsiderare la questione”, dice Zucconi.
Segnale politico, ma il tempo stringe
L’impressione, in realtà, è che l’emendamento sia soprattutto un segnale politico più che uno strumento risolutivo: i tempi della conversione in legge del decreto bollette in Parlamento appaiono più lunghi rispetto al termine del 31 marzo fissato per dotarsi, lato imprese, della polizza d’assicurazione contro le catastrofi. “Noi andremo a affrontare l’argomento già questa settimana in commissione, i tempi potrebbero non essere del tutto congrui però è un segnale che secondo me va dato”, afferma Zucconi, che auspica nel frattempo una soluzione ponte.
“Tutte le aziende, invece, lamentano il fatto che c’è qualche cosa da migliorare nella legge – spiega il deputato di FdI -, che come idea in generale potrebbe essere anche condivisibile, anche se in pratica si sposta il rischio da danni catastrofali dall’attività dell’azienda alla sua esistenza. Tenendo conto che le aziende in questo periodo soffrono già di un appesantimento delle spese dovuto all’aumento dei costi dell’energia, che speriamo che di qui a qualche mese torni nell’alveo della normalità, non mi sembrava congruo andarle ora a appesantire: oggi come oggi le aziende vivono un po’ questa misura come una tassa occulta, un prelievo forzoso in un momento nel quale devono affrontare già altri costi importanti”.
“Bisogna chiarire i punti ancora oscuri”
Sono principalmente le piccole imprese a guardare con attenzione alla partita che si gioca a Roma sul tema dell’assicurazione contro i rischi catastrofali. “Accogliamo con favore l’impegno politico per il rinvio dell’entrata in vigore di questa misura – dichiara Mauro Ciani, segretario generale di Confartigianato Imprese Grosseto – ma è fondamentale che questo tempo venga utilizzato per chiarire tutti i punti ancora oscuri e garantire alle imprese strumenti applicativi chiari ed equi”.
Tra i principali nodi da sciogliere, Confartigianato Grosseto evidenzia la questione della copertura per i piccoli imprenditori che hanno beni strumentali modesti e sono privi di una sede operativa fissa, di quale sarà il trattamento assicurativo per le attrezzature e i macchinari in leasing o comunque non di proprietà, e chi è tenuto a sottoscrivere la polizza in caso di immobili in affitto. “Senza risposte certe a questi quesiti – sostiene l’associazione – la proroga rischia di rivelarsi inefficace, lasciando le imprese in una situazione di incertezza e gravandole di costi stimati in miliardi di euro su scala nazionale”.
Leonardo Testai