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16 luglio 2024

Camera di commercio di Firenze, svolta a sorpresa con Manetti

L’esponente della Confesercenti, sostenuto dalle associazioni delle Pmi, è a un passo dall’elezione a presidente.

Leonardo Testai
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Per la Camera di commercio di Firenze prende corpo una svolta inattesa fino a pochi giorni fa: Massimo Manetti, esponente di Confesercenti, sta per succedere a Leonardo Bassilichi che da 10 anni guida l’ente camerale. Sulla sua candidatura si è consumata la spaccatura tra il fronte delle associazioni delle Pmi (Confesercenti, Confcommercio, Cna e Confartigianato), supportate da Coldiretti, e Confindustria schierata per il terzo mandato di Bassilichi: tanto che i rappresentanti di Confindustria nel nuovo consiglio camerale, con l’eccezione di Bassilichi, hanno disertato la prima seduta dell’organo, convocata per l’elezione del nuovo presidente.

Le prime due votazioni, con Manetti unico candidato, hanno prodotto una fumata nera: l’imprenditore si è fermato a 14 voti su 25 membri del consiglio (e 20 votanti), non raggiungendo la maggioranza qualificata di 17 voti richiesta. Ma dalla terza votazione basterà la maggioranza semplice: e il fronte delle Pmi ha deciso la riconvocazione dell’assemblea per domattina, con l’obiettivo di eleggere subito Manetti, non raccogliendo gli appelli alla mediazione provenienti dal fronte opposto. Si profila dunque un esito inatteso, specie dopo la riconferma di Bassilichi, nei giorni scorsi, alla vicepresidenza nazionale di Unioncamere.

Bassilichi si è offerto per la mediazione

“Sono serenissimo rispetto a ciò che sta accadendo, ciò che dispiace è il come”, ha ammesso Bassilichi, intervenendo in assemblea. “Mi metto tranquillamente e serenamente in disparte – ha detto -, aiuterò chiunque sarà il prossimo presidente in un passaggio di consegne che sarà necessario per non perdere questi 10 anni. Firenze ha condizionato il sistema camerale, ha fatto da apripista al sistema camerale nazionale, lo sta guidando, e ha una responsabilità importante: non possiamo perderla perché nelle ultime 18 ore è cambiato qualcosa. Chiamo tutti a una responsabilità collettiva”.

Da qui l’appello di Bassilichi a un supplemento di riflessione, per mantenere l’unità. “Lo dico agli amici che hanno presentato questa candidatura – ha proseguito -, non contro Massimo: non ho mai pensato che questa Camera potesse dividere le imprese, mai. E’ una condizione che non sta nell’economia reale: il piccolo dal grande, l’industria dall’artigianato, il commercio dalla cooperazione, non si dividono. Dividerle non è fare un buon servizio all’economia. Non continuiamo a ragionare di Pmi contro industria, ma di progetti. La nostra economia va per filiere, tutti devono collaborare. Mi metto a disposizione per tenere unite queste parti inscindibili”.

Le Pmi: “Non è un blitz, non vogliamo dividere nulla”

“Nessuno vuole dividere niente”, ha replicato nell’intervento successivo Franco Marinoni per Confcommercio. “Se qualcuno si è visto costretto ad affrontare il tema nell’ultimo fine settimana – ha aggiunto – non è colpa nostra, abbiamo atteso a lungo di essere convocati, di poterci riunire, abbiamo sollecitato un confronto nelle giornate precedenti, ma non ci è stato dato modo di fare in maniera diversa”. Secondo Marinoni “l’atteggiamento secondo cui ‘si fa come dico io o non gioco’ non è piacevole e non è condivisibile”, e comunque “non è indispensabile essere sempre comunque tutti d’accordo”. Sulla stessa linea Alberto Marini (Confesercenti), secondo cui la candidatura di Manetti “non è un blitz, è un punto di incontro che offriamo a questa platea”.

Dal canto suo, Manetti non parla ancora da presidente, ma già fa capire di voler ricucire lo strappo. “Ci sono situazioni fra le varie associazioni di categoria che vanno un po’ limate – ha affermato -, perché credo che sia importante, al di là della figura del presidente che possa essere poi eletto, sia importante trovare una quadra, per poter lavorare tutti insieme tutti uniti. Non so se sarò io o sarà qualcun altro, ma l’importante è che chiunque sia abbia la possibilità di lavorare con un’unità di intenti, perché la Camera di commercio di Firenze è una camera importante, ha necessità di lavorare con tranquillità e attenzione per dare questo valore alle imprese del territorio”.

Il commercio può tornare al volante dopo 15 anni

Manetti, titolare di una storica macelleria all’interno del Mercato Centrale di Firenze, è anche imprenditore nel settore della ristorazione, presidente del Consorzio Mercato Centrale di Firenze, e presidente di PromoFirenze, azienda speciale della Camera di commercio di Firenze che si occupa di sviluppo delle Pmi. In caso di elezione, sarebbe il primo presidente della Camera proveniente dalle file del commercio dal 2009, quando Luca Mantellassi – anch’egli esponente di Confesercenti – passò la mano a Vasco Galgani (Cna) per un mandato, prima dei due mandati consecutivi di Bassilichi.

Confindustria Toscana Centro e Costa, nel pomeriggio, ha diffuso una nota a commento della vicenda: gli industriali si sono detti “molto stupiti che, contrariamente al metodo di lavoro fino ad oggi adottato, sia stata creata una imprevista spaccatura così forte ai danni del territorio metropolitano, che, lo ribadiamo, è fra i più industrializzati del Paese”. Dopodiché, afferma l’associazione, “continueremo a lavorare per una Camera di Commercio di Firenze che sia la casa di tutte le imprese e continueremo a impegnarci perché rappresenti tutti i settori e le categorie economiche e sociali dell’area metropolitana”.

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Leonardo Testai

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