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Innovazione

22 maggio 2023

Comunità energetiche rinnovabili alla vigilia della svolta

Alla Commissione Ue il decreto del Ministero che disciplina gli incentivi. La Camera di commercio di Firenze fa il punto.

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Le comunità energetiche rinnovabili (Cer) ancora non hanno spiccato il volo in Italia e in Toscana: ma in attesa del decreto del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, la cui promulgazione dipende dall’ok della Commissione europea, il sistema camerale si è organizzato per sostenere le micro e piccole imprese interessate al tema. Anche per questo la Camera di commercio di Firenze ha ospitato un’iniziativa sulle Cer e sulle prospettive per imprese ed enti locali, con rappresentanti di Gse (Gestore servizi energetici), Fire (Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia) e del Dintec, il consorzio per l’innovazione tecnologica del Sistema camerale e dell’Enea. Il ministro dell’Ambiente ha notificato a fine febbraio all’Unione europea la proposta di testo.

La Cer è un’associazione tra cittadini, pubbliche amministrazioni locali, Pmi, che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo di energia prodotta da fonti rinnovabili. La Toscana ha annunciato di voler destinare alle comunità energetiche 75 milioni di euro di incentivi: 55 milioni distribuiti dal Governo su fondi Pnrr, più 20 milioni di fondi comunitari: secondo la Regione, i 75 milioni di incentivi consentiranno di finanziare 300 comunità energetiche, installando una potenza pari a 80 Mw e abbattendo più di 50mila tonnellate di Co2 all’anno.

“Con le Cer energia più accessibile per le Mpmi”

“Nel nostro paese – ha detto Antonio Romeo, direttore del consorzio Dintec – rileviamo un 22,5% di autonomia energetica: questo è sicuramente un problema rispetto agli altri paesi nostri competitor, e ne soffrono soprattutto le micro e le piccole imprese, che hanno un costo dell’energia più alto e hanno difficoltà ad approvvigionarsi”. E dunque, sostiene il presidente della Camera di commercio di Firenze Leonardo Bassilichi, le Cer possono essere “uno strumento valido” per le imprese che “vogliono ridurre il costo dell’energia, o meglio, non vogliono ritirarsi in quel buco nero che abbiamo visto tutti, in cui il costo dell’energia sale, si ricevono delle bollette incredibili e si è completamente impotenti”.

Il decreto del ministero per l’Ambiente e la sicurezza energetica definirà i criteri e le modalità per l’erogazione dei contributi in conto capitale fino al 40% dei costi ammissibili per lo sviluppo di comunità energetiche e delle configurazioni di autoconsumo collettivo nei comuni con una popolazione inferiore i 5.000 abitanti, attraverso la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili, anche abbinati ai sistemi di accumulo di energia.

Non solo: il decreto “consentirà di passare dal cosiddetto quadro transitorio a un quadro più agevolato per le imprese, perché potranno realizzare comunità energetiche rinnovabili di una perimetrazione più ampia”, ha spiegato Romeo. Con il decreto, infatti, gli impianti di produzione da fonti energetiche rinnovabili passeranno da 200 kW a 1 MW di potenza massima per singolo impianto, e cambierà anche il sistema dei contributi previsti.

Il quadro dei nuovi incentivi (e non solo)

L’assetto attuale, fissato dal decreto Milleproroghe del 2019, prevede un contributo di 110 euro per MW/h, a cui si sommano il rimborso tatiffario per MW/h di energia condivisa, più la remunerazione per l’energia elettrica immessa in rete. Con il nuovo assetto si avrebbe un contributo da 60 a 120 euro per MW/h in funzione della potenza e del prezzo zonale, fino a 10 euro supplementari in funzione della Regione, più la restituzione delle componenti tariffarie.

I vantaggi della Cer, tuttavia, non si fermano al meccanismo di incentivazione ad essa legato, “Valorizza fonti rinnovabili inesauribili in natura – ha spiegato Romeo – e non soggette al mutamento dei prezzi dell’energia; riduce le emissioni di Co2 nell’atmosfera; favorisce efficienza e risparmio energetico; può avere risvolti sociali, e ha risvolti ambientali per il territorio di riferimento, con la riduzione di inquinanti e di climalteranti; semplifica i problemi autorizzativi e di contestazione degli impianti energetici; favorisce la digitalizzazione e l’utilizzo di tecnologie 4.0.

Le iniziative della Camera di commercio

La Camera di commercio di Firenze ha messo in campo alcune iniziative per lo sviluppo di Cer sul territorio. Il Punto Impresa Digitale ha varato uno specifico progetto, con cinque Digital Promoter che affiancano le imprese con iniziative formative e accompagnamento. Il Desk energia, ogni martedì mattina previo appuntamento, offre la possibilità di un colloquio online con un esperto. L’ente punta inoltre a organizzare tavoli di coordinamento comuni/associazioni/imprese per guidare il processo di
costituzione di Cer sul territorio, e coinvolgere le banche del territorio tramite l’Abi per presentare iniziative formative e di sensibilizzazione.

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