La delegazione in visita al campus Lilly di Sesto Fiorentino
La multinazionale americana Eli Lilly, che ha il quartier generale italiano a Sesto Fiorentino (Firenze) dove produce farmaci per il diabete esportati al 95%, continua a correre e ad aumentare la capacità produttiva.
Lo sviluppo crescente degli ultimi anni, che ha portato assunzioni e benefici al territorio, è stato illustrato nei giorni scorsi dai vertici della società alla delegazione formata dalla console americana a Firenze, Ragini Gupta, e dai vertici di Confindustria Firenze, il presidente Maurizio Bigazzi e il direttore Leonardo Bandinelli, che hanno visitato il campus Lilly. Per l’azienda erano presenti la presidente e amministratore delegato di Lilly Italia, Huzur Devletsah; il direttore dello stabilimento fiorentino Cristiano Demolli; il direttore Corporate affairs Concetto Vasta; il direttore Affari regionali Sebastian Iovan; e la direttrice risorse umane Manuela Schumann.
Ottocento addetti nella manifattura
La visita è stata l’occasione per raccontare il percorso di sviluppo degli ultimi anni, che ha portato Lilly a produrre 250 milioni di cartucce di insulina, 75 milioni di auto-iniettori di dulaglutide (per chi è affetto da diabeto di “tipo 2”) e 110 milioni di siringhe pre-riempite di dulaglutide all’anno, e ad avere 800 addetti impiegati nella manifattura.
Investimento da 100 milioni per crescere ancora
Ora ai blocchi di partenza c’è un altro passo strategico: altri 100 milioni di investimenti e 100 posti di lavoro per un nuovo centro produttivo da costruire al posto del liceo statale che confinava col campus Lilly e che, grazie a una complessa operazione urbanistico-immobiliare che ha coinvolto varie istituzioni, è stato spostato. La sfida di Lilly è trasformare il campus di Sesto da produttore di insulina a polo di produzione biotech.