L’Europa delle imprese deve “recuperare” il terreno perduto, perché “abbiamo una macchina tuttora in grado di correre, ma dobbiamo liberarla da carte e da impedimenti”. Lo ha affermato Stefan Pan, delegato del presidente di Confindustria per l’Europa, al termine dell’evento ‘Fabbrica Europa’ a Firenze, un incontro fra i rappresentanti del sistema Confindustria e alcuni candidati toscani alle elezioni europee nella circoscrizione Centro.
I candidati alle europee che hanno partecipato al dibattito, dal vivo o in videocollegamento, sono stati Marco Baldassarri (Forza Italia), Claudio Borghi, Susanna Ceccardi (Lega), Beatrice Covassi, Dario Nardella (Pd), Rosa Maria Di Giorgi (Italia Viva), Barbara Masini (Azione), Dario Tamburrano (Movimento 5 Stelle), Manuel Vescovi (Fratelli d’Italia). Dalle loro parole, secondo Pan, è emersa “una grande condivisione della necessità di cambiare passo. L’Europa ha un potenziale inespresso che dobbiamo recuperare”.
“Competitività è la parola chiave – ha detto Pan -, competitività del sistema Europa che tuttora genera le prestazioni sociali più alte al mondo, ma per poterlo fare dobbiamo ritornare ai fondamentali, che sono imprese che lavorano bene, che crescono, investono, creano valore aggiunto, creano ricchezza che poi può essere distribuita e rende più forti tutti. Siamo vivendo una competizione globale con player come la Cina, come gli Stati Uniti, come l’India che stanno correndo, e noi abbiamo perso colpi”.
“Basta ideologia, rimettiamo l’industria al centro”
“Nel dibattito politico in generale è assente la politica industriale”, eppure “sull’industria si costruisce il futuro, perché attraverso l’industria si crea lo sviluppo economico”, secondo Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Toscana. “Si va avanti soltanto per ideologia”, ha sottolineato Bigazzi, secondo cui “dobbiamo lavorare per far sì che l’ideologia tramonti. Noi tutti dobbiamo sentirci cittadini italiani quando andiamo in Europa, e tutelare gli interessi dell’Italia indipendentemente dal colore politico, perché è importante far sì che l’Italia rimanga forte in questa Europa, perché l’Italia è importantissima per l’Europa”.
L’auspicio di Confindustria Toscana è che “la prossima Europa – ha aggiunto il suo presidente – possa mettere al centro il tema dell’industria e del fare impresa in maniera più semplice e senza zavorre competitive, peraltro in una fase di processi geopolitici che portano ad accorciare le catene del valore e quindi a dare più importanza alla produzione industriale sui nostri territori. Teniamo conto anche di quanto rappresenta l’Europa per la nostra regione in termini di export; l’Unione Europea è il mercato di destinazione del 41% del nostri prodotti e rappresenta la più grande opportunità di sviluppo che abbiamo”. (lt)