Via Palazzuolo a Firenze, oggi (ph. Andolcetti Studio Casati)
Modello Notting Hill, ma anche Brooklyn: il progetto “rigenerazione umana e urbana” voluto e preannunciato da Fondazione Cr Firenze in collaborazione con il Comune, avrà come suo epicentro via Palazzuolo a Firenze. L’obiettivo è quello di riqualificare la zona, ora interessata da fenomeni di degrado e microcriminalità, attraverso un rilancio delle attività artigianali e creative, e un potenziamento dei presidi sociali. Il progetto è pluriennale, con 1,5 milioni già stanziati per il 2025 e un possibile aumento dei fondi se necessario: anche con l’adesione – auspicata dalla Fondazione – di altri soggetti in veste di sponsor, insieme alle organizzazioni del Terzo settore già coinvolte nell’operazione.
“Vogliamo presentare un progetto visionario, di largo respiro, che non si esaurirà nei prossimi mesi, su cui crediamo fermamente e che lascerà il segno nella nostra città”, ha affermato il presidente della Fondazione Cr Firenze, Bernabò Bocca, che da mesi ha messo la struttura dell’ente al lavoro sul progetto di rigenerazione. “E’ un progetto – ha detto – che all’estero è già stato messo in atto. Mi viene in mente Notting Hill: quando io stavo a Londra nell’84 era un quartiere periferico e anche pericoloso, poi attraverso l’apertura di librerie, negozi di antiquariato, la stessa cosa che stiamo facendo noi, oggi Notting Hill è diventato un quartiere di richiamo per i turisti e per i residenti inglesi oppure il quartiere del Marais a Parigi, oppure quello che oggi è Brooklyn a New York”.
Un ritorno alle botteghe (a canone zero per tre anni)
Qual è la strategia per arrivare a vedere le Julia Roberts e gli Hugh Grant della situazione passeggiare per via Palazzuolo al posto di spacciatori di crack e borseggiatori? Perno centrale del progetto, secondo la Fondazione, è il ripristino della vocazione creativa e artigianale della via, coinvolgendo giovani artisti, artigiani e imprenditori sociali e culturali: per favorire la riapertura degli oltre 40 locali sfitti saranno messe a disposizione risorse per la loro valorizzazione, favorendo l’insediamento di attività dell’artigianato, dell’economia sociale e progetti artistici e culturali, grazie alla collaborazione con Lama Impresa Sociale. I progetti saranno selezionati attraverso una open call, e potranno abitare i locali senza il pagamento di un canone, ma solo con la copertura delle spese per le utenze, per i primi tre anni.
“Dobbiamo cominciare a coinvolgere l’artigianato – ha spiegato Bocca -, perché quando il turista viene a Firenze cerca qualcosa di tipico, italiano e fiorentino. Siamo la capitale dell’artigianato, e la Fondazione si è impegnata per aiutare gli artigiani a continuare a esercitare. Trasformeremo questa area della città in un centro dell’artigianato dove trovare prodotti tipici della nostra meravigliosa Firenze, librerie, piccolo antiquariato: vogliamo rendere vivo il quartiere di giorno, con tutte le attività, e anche di notte, perché la sfida è non tornare a una situazione di degrado quando si chiudono le luci dei negozi. La Fondazione cercherà di spingere in questa area le iniziative culturali e del terzo settore che finanzia”.
La rigenerazione dell’artigianato e del commercio andrà di pari passo con il rafforzamento dei presidi esistenti e la creazione di nuovi, ad esempio l’estensione della varietà dei servizi educativi, di accoglienza e interculturali con educatori di strada e programmi di supporto personalizzato. Il punto di riferimento, in questo caso, è il progetto Family Village che il Consorzio Co&So sta sviluppando nei Quartieri 4 e 5 di Firenze. Una portineria di quartiere fungerà da punto di riferimento per residenti e commercianti favorendo la rete collaborativa. In una fase successiva inoltre verranno realizzati creati nuovi spazi pubblici accoglienti e sicuri per la comunità.
Check up ogni quattro mesi sull’evoluzione
“Sono pragmatico, per cui io spero che già alla fine del 2025 si vedano dei primi risultati, se alla fine del 2025 siamo al punto di oggi vuol dire che l’iniziativa è fallita”, ha affermato Bocca, spiegando che ogni 4 mesi ci sarà una verifica dei progressi, e auspicando il coinvolgimento di altri sponsor, perché “da soli non ce la facciamo”. I primi partner che hanno aderito all’iniziativa di Fondazione Cr Firenze per la rigenerazione di via Palazzuolo sono: Associazione Anelli Mancanti, Associazione A testa Alta, Consorzio Coeso, Cooperativa Cepiss, Cooperativa Con Voi, Cooperativa Il Girasole e Fondazione Solidarietà Caritas Firenze; sono in corso contatti con il comitato di cittadini Palomar. Il progetto vedrà la collaborazione di un designer di fama internazionale, il cui nome non è stato ancora rivelato.
“Via Palazzuolo è una zona nella quale come amministrazione comunale abbiamo investito e stiamo investendo, e che ha iniziato a vedere un progetto di cambiamento, ci sono basi importanti su cui lavorare”, ha detto la sindaca Sara Funaro, secondo cui ‘Recreos’ mira alla sicurezza nel senso più ampio del termine. Non si può infatti pensare di generare sicurezza se non si agisce su più fronti, quello della riqualificazione, della vivibilità, della socialità, del presidio e della prevenzione sociale, aspetti che devono stare necessariamente tutti assieme. E in questo caso infatti in campo ci sono una complessità di interventi che vanno in questa direzione, dare vivibilità e sicurezza anche con presidi sociali, rivitalizzare il tessuto artigianale recuperando vecchie tradizioni e nuovi talenti, un elemento che senza dubbio attrae residenzialità”.
Leonardo Testai