Bernabò Bocca, presidente della Fondazione Cr Firenze (ph. Michele Monasta)
Risorse record per Fondazione Cr Firenze a beneficio dei territori della Città metropolitana di Firenze e delle province di Arezzo e di Grosseto: 47,5 milioni di euro per il 2025, con 7,5 milioni in più rispetto all’anno precedente, e 10 milioni in più rispetto alle previsioni del Documento programmatico pluriennale 2024-27. L’annuncio è stato dato davanti ai 1.300 stakeholder accorsi al Teatro del Maggio Musicale di Firenze per l’evento di presentazione del Documento previsionale annuale 2025.
Secondo i numeri presentati a rappresentanti istituzionali e beneficiari, l’avanzo di 85 milioni di euro del bilancio 2024 sarà impiegato nel 2025 per l’attività istituzionale, con 47,5 milioni di risorse da erogare e 16,3 milioni destinati al fondo per la stabilizzazione delle erogazioni; per il rafforzamento patrimoniale, con 17 milioni a riserva obbligatoria e 12,8 milioni al fondo per l’integrità del patrimonio; per iniziative Acri (2,5 milioni) e per il Fondo nazionale per il volontariato (2,3 milioni).
“Sempre meno bancomat, sempre più partner”
“Intendiamo attuare una filantropia dinamica che deve essere sempre più mirata a una progettualità ben profilata sui soggetti da aiutare”, ha affermato Bernabò Bocca, presidente della Fondazione Cr Firenze, che anche per il 2025 conferma l’intenzione di evolversi dal modello tradizionale di fondazione bancaria: “Desideriamo essere sempre meno dei bancomat, per usare una frase che lo scorso anno ha fatto i titoli di tutti i giornali, e più partner nei programmi che sosteniamo, almeno quelli di maggiore impatto”, ha spiegato.
Un impatto misurabile anche in posti di lavoro, ha evidenziato Gabriele Gori, direttore generale della Fondazione Cr Firenze: “L’anno scorso – ha detto – abbiamo messo 40 milioni al servizio del nostro territorio con questi 40 milioni sono stati sostenuti circa mille progetti, che hanno un valore di 140 milioni. Con queste risorse, con l’effetto leva che abbiamo generato ogni anno, più o meno duemila persone arrivano alla fine del mese: e se faccio il conto del nostro 30%, significa che questa istituzione ogni anno dà la possibilità di arrivare agevolmente a fine mese a 600 persone”.
Al netto delle risorse dedicate ai progetti intersettoriali e strategici, nel 2025 le risorse dedicate dalla Fondazione Cr Firenze all’ambito “Persone”, dunque dai fragili agli anziani, dai poveri a donne e giovani, saranno comprese fra i 16 e i 19 milioni; per la missione “Cultura”, dai 12 ai 15 milioni; per la missione “Sviluppo del territorio”, dai 5 ai 7 milioni; per la missione “Innovazione e ricerca”, dai 2,5 ai 4 milioni.
Rigenerazione e sicurezza urbana, presto il progetto
Ancora fermo ai box è il progetto ‘Strade di Comunità’, dedicato alla rigenerazione (“umana e urbana”, spiega l’ente) di un quartiere di Firenze: ossia, la mossa della Fondazione sul tema – caldo – della sicurezza urbana. “Si sono purtroppo allungati i tempi, perché le cose vogliamo farle per bene”, ha detto Bocca, spiegando che “per poter partire operativamente manca il semaforo verde da parte del Comune”, con cui “stiamo già dialogando, e io ritengo che in un paio di settimane vi potremo anche dire quale sia il quartiere in questione”. Rimane, per il presidente della Fondazione, “la nostra preoccupazione per i crescenti episodi di microcriminalità che assaltano la nostra città”.
Una certezza in positivo, invece, è la quota dell’1,79% detenuta nel capitale di Intesa Sanpaolo, che frutta ricchi dividendi. “Siamo molto contenti della nostra partecipazione, nessuna intenzione di vendere”, ha sottolineato Bocca, spiegando che tale quota rimarrà “assolutamente” stabile, e sottolineando, in merito al peso di queste azioni sul totale degli asset della fondazione, che “al momento siamo dentro i parametri”. Peraltro, secondo il presidente della Fondazione, “fino alla fine di ottobre sul patrimonio, eccetto la partecipazione di Banca Intesa, abbiamo un rendimento del 12%, quindi significa che il patrimonio della fondazione è gestito molto bene”.
Leonardo Testai