L’iter per l’installazione del rigassificatore Golar Tundra a Piombino va avanti, malgrado la caduta del governo Draghi (che fino all’ultimo ha spinto per l’opera) e lo scioglimento delle Camere, con elezioni politiche fissate per il 25 settembre: “Sarà il nuovo governo, se vuole cambiare linea, a farlo”, ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana e commissario straordinario per la realizzazione dell’opera, che oggi ha partecipato a una riunione tecnica a Roma sul progetto di Snam. Ieri, 20 luglio, Giani ha emanato l’ordinanza che avvia il procedimento unico per il rilascio dell’autorizzazione: entro 30 giorni sarà possibile presentare osservazioni.
“Se c’è il sì al decalogo, il progetto va avanti”
“Abbiamo strappato a Snam, lo rivendico come presidente e commissario, il fatto che nel porto a Piombino la nave ci possa stare solo per un periodo transitorio, 3 anni, e non 25 anni come era stata impostata. Se unitamente a questi tre anni ci sono quelle dieci condizioni che ho posto nel memorandum su Piombino, infrastrutture, bonifiche, fonti rinnovabili di energia, ampliamento del Porto, noi vedremo che la cosa va avanti”.
Giani nutre maggiori timori di stop per altre opere infrastrutturali. “Ritengo che le opere pubbliche che invece sconteranno un ritardo sono quelle dove io vedevo il ruolo del ministro molto importante per accelerare. Penso ad esempio alla Tav di Firenze, penso a tutta una serie di opere collegate al Pnrr. Io spero che sotto questo aspetto se ne risenta il meno possibile perché la Toscana ha bisogno di opere pubbliche, di infrastrutture. Stiamo procedendo e stavamo procedendo con un ottimo ritmo con i ministri competenti, e questa crisi proprio non ci voleva”.
FdI attacca: progetto non condiviso coi territori
Fratelli d’Italia, nel frattempo, attacca nuovamente il presidente della Regione sul tema del rigassificatore di Piombino: “Il comportamento della giunta Giani è inaccettabile – accusa il consigliere regionale Fdi Alessandro Capecchi – e in palese violazione con lo spirito della normativa regionale sulla partecipazione. Il Pd si vanta sempre che la Toscana sia stata la prima regione ad aver adottato una legge sulla partecipazione e poi, prima con il Piano regionale di sviluppo e poi con la questione del rigassificatore, non condivide i progetti con i cittadini e, soprattutto, con i territori. Anzi, li obbliga ad essere solo comparse”.