L’idea che l’uscita dall’aula dei consiglieri di Italia Viva per l’approvazione dell’aumento dell’addizionale Irpef – mossa usata sia per l’emendamento in questione, sia la nota d’aggiornamento al Defr 2024 sia la manovra di bilancio – avesse rafforzato la maggioranza in Consiglio regionale della Toscana, secondo il concetto espresso a caldo dal governatore Eugenio Giani una volta passato il controverso emendamento, ha avuto vita breve. Il giorno dopo l’approvazione della manovra 2024 che alza le tasse per far fronte al rosso della sanità, il presidente della Regione ammette che “dovremo ora nei prossimi giorni avere un atteggiamento di verifica seria”, dopo la pausa natalizia.
Il Pd spinge per il confronto
Secondo Giani infatti “non si è rotta la maggioranza”, ma “ora sarà tutto da ragionare, da discuterne, e prima di tutto io ascolterò le opinioni del gruppo Pd su come continuare e sviluppare i rapporti di maggioranza”. Infatti, ha sottolineato Giani, “se non avessi avuto il gruppo del Pd, non avremmo potuto reggere questa manovra”. Un’inversione di marcia, quella del governatore, rafforzata dalle parole del segretario regionale Dem Emiliano Fossi: “Auspicavamo una assunzione collettiva di responsabilità della intera maggioranza. Faremo una riflessione profonda nel partito e avvieremo poi una verifica nella maggioranza”.
La replica di Iv non si è fatta attendere troppo. “Aspettiamo di conoscere la data e l’ora che riterranno opportune per l’incontro con Italia Viva, arriveremo puntuali”, ha dichiarato Nicola Danti, coordinatore regionale di Italia Viva, sottolineando che “non vediamo l’ora di parlare con il presidente Giani e con il segretario del Pd toscano Emiliano Fossi per spiegargli di nuovo perché non abbiamo votato l’aumento delle tasse. Peraltro, a scanso di equivoci, confermiamo che non intendiamo farlo neanche in futuro”. La vicepresidente della Regione, Stefania Saccardi, attende. “Noi continuiamo a lavorare con tranquillità con Eugenio Giani – ha detto -, e poi vedremo; se li avanzeranno altri, i problemi, ne prenderemo atto”.
Sull’Irpef il centrodestra bombarda Giani
Il centrodestra continua a criticare la decisione della giunta: “La Toscana è stata l’unica Regione italiana – ha detto il capogruppo di Forza Italia, Marco Stella – che, di fronte al payback che non è arrivato, ha scelto di alzare le aliquote Irpef e di tassare i cittadini. Non lo ha fatto nessun’altra Regione, e io credo che oggi si sia segnata una linea oltre la quale credo nessuno possa andare”. L’invito di Elena Meini, capogruppo in Consiglio regionale della Lega, è che “dopo essersi eclissati al momento del voto sul bilancio, gli esponenti di Italia Viva abbiano ora il coraggio di lasciare la maggioranza”.
Risuona anche la voce di Alessandro Tomasi, l’esponente di FdI sindaco di Pistoia, considerato da tempo il candidato in pectore del centrodestra per la sfida a Giani nell’autunno 2025 o nella primavera 2026. “L’aumento dell’Irpef approvato dal Consiglio regionale della Toscana, sostiene, “è un colpo alle tasche dei nostri concittadini toscani ed è un segnale bruttissimo. Quello che sarebbe interessante sapere per i cittadini se è stato fatto tutto il possibile per razionalizzare le spese e i costi e per rendere più efficiente il servizio sanitario, perché è inutile dire vogliamo più risorse se poi la macchina dove si mettono le risorse non è efficiente, non è esente da sprechi e non c’è stata una razionalizzazione”.
Per effetto della modifica votata dal Consiglio, l’addizionale Irpef regionale arriverà ai parametri massimi per i due scaglioni maggiori: l’aliquota salirà dall’1,73% al 3,33% per i redditi oltre i 50mila euro lordi annui, e dall’1,68 al 3,32% per quelli tra 28mila e 50mila. Nessuna modifica, invece, per i redditi sotto i 28mila euro. Non sono soggette all’addizionale Irpef le partite Iva in regime forfettario. (lt)