I dati, come sempre, dicono più di mille parole (e delle previsioni): le compravendite di case stanno rallentando pesantemente in Toscana, ‘schiacciate’ da inflazione, aumento dei tassi d’interesse e dei costi energetici, guerra, e in genere da un clima economico e geopolitico non favorevole. Nel terzo trimestre dell’anno (luglio-settembre) in Toscana sono state registrate 12.365 transazioni, in contrazione sia rispetto al secondo trimestre (che aveva segnato un’impennata a 15.372 compravendite), sia rispetto al primo trimestre (12.956 contratti registrati). I dati sono dell’Osservatorio sul mercato immobiliare (Omi) dell’Agenzia delle Entrate, elaborati da Ance Toscana.
La crescita dei primi due trimestri si è arrestata (frenata da Firenze)
Rispetto allo stesso trimestre del 2021, la crescita sostanzialmente si arresta con un modesto +3% (che segue il +17,1% e +10% dei due trimestri precedenti). Nel complesso tra gennaio e settembre 2022 il mercato toscano segna ancora +9,9% (raggiungendo 40.693 transazioni), con un andamento più forte per i comuni non-capoluogo (+10,9%) e meno intenso per quelli capoluogo (+7,9%). Tra questi ultimi spicca la performance della città di Arezzo, che nei primi nove mesi 2022 mette a segno +23,6% (passando da 765 transazioni a 946). L’incremento più basso è quello registrato nel comune di Firenze (+2,2% nei primi nove mesi), che assorbe quasi un terzo delle compravendite dei capoluoghi. Tra i comuni non-capoluogo la performance migliore è quella della provincia di Siena (+23,3% nei primi nove mesi), seguita da Massa Carrara e Lucca, e si spiega con la voglia di campagna, case all’aria aperta, bel paesaggio, che si è accentuata dopo il Covid.
Visto questo andamento, è probabile che l’ultimo trimestre dell’anno si chiuda con una crescita quasi azzerata, in vista di un 2023 che è pieno di incognite.
Silvia Pieraccini