Le nubi che dall’inizio dell’anno offuscano la crescita economica dell’Italia e della Toscana si fanno ancora più dense. Nel 2022 – secondo quanto affermato oggi, 8 settembre, durante la seduta del Consiglio regionale dal presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani – il Pil della Toscana “diversamente dalle previsioni che lo davano al 4,7%, si è fermato al +2,2%”, dopo che nel 2021 si era attestato al +6,6%.
Finora neppure l’Irpet (l’istituto regionale per la programmazione economica della Toscana) aveva mai ipotizzato un livello così basso: nell’aprile scorso l’istituto di ricerca aveva rivisto le previsioni di crescita 2022 passando da +4,6% a +2,4%, salvo poi rialzarle in agosto nella forbice tra +3% e +3,2%.
Il freno alla crescita condizionerà la manovra regionale
Il rallentamento della crescita toscana, legato al riacutizzarsi del Covid, alla guerra in Ucraina, all’aumento dei costi energetici e dei prezzi delle materie prime, condizionerà la manovra di finanza regionale per il 2023. L’indicazione è contenuta nel Defr, il documento di economia e finanza regionale che è stato approvato oggi a maggioranza (21 voti a favore e 11 contrari) e che sottolinea come alcuni tributi regionali siano collegati all’andamento dell’economia e dunque “potrebbero registrare una riduzione di gettito”.
“Il contesto generale di incertezza induce particolare prudenza nella gestione del bilancio – si legge nel Defr – e impone di sollecitare l’attenzione dello Stato affinché riproponga degli strumenti che consentano di garantire l’equilibrio complessivo del bilancio e la gestione dei servizi essenziali affidati alla competenza delle Regioni”.
L’indebitamento sarà “prudente” (e si spera nel Pnrr)
Sul fronte degli investimenti, il bilancio regionale “assicura la prosecuzione dei programmi, anche mediante una politica di indebitamento prudente”; per il resto le aspettative “sono interamente concentrate sull’accessibilità della Regione alle risorse del Pnrr e degli altri strumenti di finanziamento comunitari e statali”.
Il Defr si articola in 29 progetti suddivisi in sette aree, per uno stanziamento complessivo di 1,6 miliardi, di cui 743milioni nel 2023, 460 milioni nel 2024 e altri 460milioni nel 2025. Il 42,6% è riservato all’area Salute.
Silvia Pieraccini