Il Covid spinge le vendite di Prosciutto Toscano Dop in vaschetta (quello pre-affettato), che non richiede file al banco-gastronomia e dà garanzia di sicurezza alimentare, e consolida questa tendenza, in parte già avviata prima della pandemia: nel 2021 le vaschette vendute sono salite da 3,1 a 3,5 milioni di euro, con un +11,7% rispetto al 2020. Anche l’export nell’ultimo anno ha ripreso a marciare (+30% i volumi) e rappresenta oggi il 15% del fatturato al consumo, realizzato soprattutto in Europa e in Nord America, dove adesso il consorzio del Prosciutto Toscano Dop intende accelerare la promozione.
Sul fronte produttivo, invece, i prosciutti certificati nel 2021 si sono ridotti (da poco più di 342mila a 307mila), così come il valore alla vendita (da 89,5 milioni a 81,7 milioni di euro). Le aziende produttrici sono venti e impiegano circa quattromila addetti tra diretti e indiretti. I principali canali di distribuzione sono grande distribuzione e cash&carry.
“Dopo due anni particolarmente complessi – afferma il presidente del consorzio del Prosciutto Toscano Dop, Fabio Viani – si respira un certo dinamismo sui mercati: cresce la domanda. In Italia è forte l’interesse della grande distribuzione e sono arrivati segnali di ripresa anche dall’export, in particolare dal mercato nordamericano”. Per questo motivo il consorzio parteciperà, tra pochi giorni, al Summer Fancy Food show di New York.