Finora Firenze non aveva mai avuto un imprenditore, un professionista o un accademico “amico” e promotore del Giappone e dei rapporti tra i due territori. Il primo console onorario del Paese asiatico a Firenze è Laudomia Pucci, figlia dello stilista di moda Emilio Pucci che dagli anni Cinquanta è stato uno dei grandi interpreti del made in Italy, e “custode” del suo prezioso archivio di abiti e disegni (dopo la vendita del marchio al gruppo francese del lusso Lvmh) tutelato dalla Fondazione Emilio Pucci Heritage.
Laudomia ha ricevuto “l’investitura” dall’ambasciatore del Giappone in Italia, Satoshi Suzuki, nel corso di una serata a Palazzo Pucci a Firenze, residenza della famiglia Pucci e nuova sede del consolato onorario, alla quale ha partecipato il sindaco di Firenze, Dario Nardella.
Incrementare gli scambi nell’arte, moda, architettura
“Vorrei implementare occasioni, incontri e scambi sia nel campo dell’educazione, dell’artigianato e restauro, del food, arte, moda e architettura – ha detto Laudomia Pucci ringraziando l’ambasciatore per l’incarico affidatole – ma vorrei soprattutto trovare modalità nuove e concrete per coinvolgere la cultura giapponese e quella italiana, simili per la millenaria storia e tradizione, affinché possano reciprocamente svilupparsi con benefici per le nuove generazioni”. La presenza dell’ambasciatore ha celebrato anche l’apertura della mostra “Kimono. Riflessi d’arte tra Giappone e Occidente” che si tiene fino al 19 novembre al Museo del tessuto di Prato, mostra che lo stesso ambasciatore ha visitato nei giorni scorsi.