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Due mesi fa, il 14 marzo scorso, l’Istat ha diffuso i dati sull’export 2022 delle regioni italiane, registrando il +14,3% della Toscana (inferiore rispetto alla media italiana del +20%), arrivata così a sfiorare 55 miliardi di vendite all’estero, naturalmente spinte dai rialzi dei prezzi che hanno interessato quasi tutte le categorie merceologiche. Il peso della Toscana sull’export nazionale, afferma Istat, è sceso l’anno scorso dal 9,2% all’8,8% e la regione si è piazzata tra quelle che nel 2022 sono cresciute di meno in valore (insieme con Lazio, Abruzzo, Basilicata e Molise).
Dal +14,3% (a prezzi correnti) si passa al +8,4% (a prezzi costanti) ma senza inflazione la Toscana da ultima diventa prima
Oggi, 10 maggio, è arrivato il report dell’Irpet (l’Istituto regionale della programmazione economica della Toscana) che “rilegge” quei dati indicando l’export 2022 non a prezzi correnti ma a prezzi costanti, quindi depurati dall’inflazione: viene fuori una Toscana che l’anno scorso ha visto crescere le esportazioni dell’8,4%, indicato come “un risultato superiore alla media italiana (+7,8%) e a quello delle principali regioni esportatrici (Emilia-Romagna +3,8%, Veneto +5,3%, Lombardia +6,1%)”. Il traino è venuto dall’export di prodotti farmaceutici, salito del 42% a prezzi costanti. Bene anche l’industria della carta, la meccanica di precisione, il tessile-moda-gioielli e il lapideo. Soffrono invece i prodotti su cui il rincaro dell’energia ha pesato di più, come quelli chimici e metallurgia di base. Tra le province toscane è andata meglio di tutte Siena (+28,3% a prezzi costanti), mentre è andata peggio Massa-Carrara (-12%) per la dinamica dell’export della meccanica (cioè del Nuovo Pignone) che ha contagiato anche l’andamento di Firenze, appena sotto la media regionale.
Quest’anno l’export crescerà ancora
Per quest’anno l’Irpet stima un export ancora in crescita a un ritmo del 7,7% anche se “sullo scenario di previsione insistono rischi e incertezze” che potrebbe portare a una revisione al ribasso nei prossimi mesi.
Silvia Pieraccini