La Magis di Cerreto Guidi (Firenze), leader nella produzione di nastri adesivi personalizzati e sistemi di chiusura per pannolini e quotata sul mercato Euronext Growth Milan, allunga la lista di aziende toscane che hanno ottenuto la certificazione sulla parità di genere, pensata per ridurre le differenze (ancora forti) tra uomini e donne nel mondo del lavoro e valorizzare le diversità e l’inclusione nella gestione delle risorse umane: chi la ottiene garantisce le stesse opportunità di carriera, gli stessi stipendi, tutela la genitorialità e adotta politiche che favoriscono la conciliazione vita-lavoro.
Volontà di cambiare l’atteggiamento aziendale
Magis spiega la decisione di certificare la pèarità di genere con “la volontà di partecipare concretamente al cambio di atteggiamento sociale e aziendale, divenuto parte fondamentale del dibattito collettivo”, afferma una nota.
“La certificazione sulla parità di genere rappresenta una scelta volontaria dell’azienda – spiega Francesca Marzi, direttore finanziario e risorse umane di Magis – per contribuire attivamente a promuovere la presenza delle donne nel mondo del lavoro, anche in posizioni di leadership, considerandola un tassello fondamentale per la crescita e lo sviluppo delle persone e del Paese. Rappresenta inoltre non solo il rispetto di principi di parità e uguaglianza, ma anche l’adozione di concrete procedure per ridurre il divario di genere, ponendo il merito al centro di ogni iniziativa aziendale”.
Dopo il rallentamento registrato nel primo semestre 2023, Magis ha indicato come obiettivo dell’anno scorso 80 milioni di ricavi con ebitda adjusted di oltre 16 milioni. Il bilancio 2023 sarà sottoposto al consiglio di amministrazione il 26 marzo prossimo e all’assemblea degli azionisti il 24 aprile.
Incentivi e sgravi contributivi per chi si certifica
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevede dieci milioni di euro come incentivo alle aziende per coprire le spese di certificazione e ha inserito la certificazione sulla parità di genere come requisito premiale nelle gare pubbliche. Anche la Regione Toscana ha inserito la certificazione come requisito premiale sui bandi europei (sia quelli Fse che quelli Fesr), sotto forma di punteggi maggiori o di incremento dei contributi, e ha destinato risorse europee a sostegno dell’occupazione femminile.
Silvia Pieraccini