I lavori per preparare le piste sull'Amiata senese.
L’Amiata ha fame di sci, ma sulla montagna che divide le province di Grosseto e Siena la situazione resta complessa. Nell’ultimo fine settimana, sabato 18 e domenica 19 gennaio, è stata aperta la pista della Vetta, servita dal tapis roulant e dalla seggiovia Cantore. Anche nel prossimo fine settimana si potrà sciare, sempre su un’unica pista del solo versante senese: il massimo che nell’attuale situazione è possibile fare.
Il meteo degli ultimi giorni ha creato non pochi problemi
Le sciroccate e il caldo degli ultimi giorni hanno creato non pochi grattacapi, ma il lavoro della società Amiata Impianti Senese e condizioni meteo favorevoli, con un abbassamento delle temperature, permettono l’apertura, almeno nel weekend. “Nella scorsa settimana siamo riusciti a recuperare un po’ di acqua, circa 150 metri cubi, da un deposito privato – afferma il gestore Luca Fallani – poi abbiamo messo in funzione le nostre macchine e preparato la pista della Vetta, che era chiusa dal 6 gennaio. E’ stato un impegno importante, portato avanti anche grazie all’aiuto di alcuni operatori. Ora però l’acqua è finita e siamo nelle mani del meteo”.
Sta anche peggio il versante grossetano, con le piste che sono più in basso e maggiormente esposte al sole: qui la società Isa non è riuscita a riaprire gli impianti dopo le vacanze natalizie e senza nevicate significative, che non sono previste nei prossimi giorni, la situazione non muterà.
Il problema acqua per l’innevamento artificiale
L’approvvigionamento idrico dell’impianto di innevamento artificiale dovrebbe essere garantito dal laghetto Verde, situato – come la Vetta – nel territorio comunale di Abbadia San Salvatore. Un importante investimento di circa 2 milioni, tra finanziamenti europei e della Regione, portò alla costruzione di una condotta che – dopo un tortuoso percorso di quasi 10 chilometri – avrebbe dovuto far arrivare l’acqua alle piste. Ma dopo l’evento alluvionale del 2019, che colpì pesantemente il territorio di Abbadia San Salvatore danneggiando anche l’invaso, di acqua non è più arrivata. La pandemia è stata un disastro per lo sci e non hanno aiutato neppure rapporti non sempre sereni tra i gestori, i Comuni e l’Unione dei Comuni.
A fare chiarezza sulla situazione Niccolò Volpini, che è sindaco di Abbadia dal 10 giugno 2024 e ha ereditato la patata bollente. “Dal laghetto Verde – spiega il primo cittadino – l’impianto porta acqua nella riserva della Marsiliana, in provincia di Grosseto, nel comune di Seggiano. Da qui un’ulteriore biforcazione dovrebbe farla arrivare nei due versanti. La mia posizione è stata subito chiara: il Comune di Abbadia è pronto a fare la sua parte, ma il laghetto è una risorsa per tutta l’Amiata, quindi anche gli altri Comuni e l’Unione dei Comuni devono contribuire alla gestione e alle spese di questa opera così importante per il nostro territorio, che non è cruciale soltanto per la neve, ma anche per l’antincendio”.
Secondo Volpini gli altri soggetti hanno espresso disponibilità. “Abbiamo un buon rapporto con tutti – assicura il sindaco – per quest’anno siamo arrivati tardi, ma l’idea è di rimettere prima possibile in funzione il laghetto, che al momento non riesce a contenere l’acqua. La struttura d’argilla dovrà essere sostituita con un telo e serviranno anche interventi per garantire il giusto approvvigionamento dei corsi d’acqua della zona. Il costo? Potrebbe aggirarsi attorno ai 500mila euro”.
Si pensa anche alla riconversione estiva
A giocare un ruolo chiave in questa partita sarà ancora una volta la Regione Toscana. Volpini annuncia un sopralluogo dei tecnici dell’ente previsto per il 3 febbraio, con l’obiettivo di poter partecipare a un bando. “Noi auspichiamo che al più presto possibile questo laghetto possa essere riparato – sospira Leonardo Marras, assessore regionale all’economia – perché siamo certi di aver sostenuto in ogni modo possibile un settore oggettivamente messo in ginocchio dal Covid e dai cambiamenti climatici. Adesso però è necessario fare in modo che quegli investimenti portino a un risultato”.
In effetti le risorse da Firenze per l’Amiata, in questa legislatura, non sono mancate. Dal 2020 per gli impianti di risalita, per riqualificare le piste e per altri progetti, sono stati stanziati contributi per circa 1,95 milioni, ai quali vanno aggiunti 550mila euro di ristori Covid. “Una serie importante di investimenti – aggiunge Marras – che deve condurre anche alla riconversione della stazione sciistica in un luogo accogliente per le attività estive. Sappiamo che il cambiamento climatico impone di seguire nuovi percorsi, ma l’infrastruttura per portare acqua e permettere l’innevamento artificiale c’è e almeno quando fa freddo sull’Amiata si deve riuscire a sciare”. “Di soldi pubblici ne sono stati spesi – conferma il sindaco Volpini – e dobbiamo cercare di risolvere il problema al più presto”.
Il fascino turistico dell’Amita non tramonta
Anche perché quando le piste sono aperte (anche una sola) sull’Amiata la gente arriva. “Nello scorso fine settimana abbiamo avuto diverse centinaia di persone e le attività hanno lavorato – assicura Fallani – Stimiamo che nei 20 giorni di apertura natalizia ci sia stato un ritorno economico per il territorio di un milione e mezzo di euro”. Oltre all’aspetto economico ce n’è uno sociale da non trascurare: per i bambini delle province di Grosseto e Siena i giorni sulla neve sono sempre una festa.
Maurizio Marzocchi, storico e attivissimo presidente dello Sci Club Lo Scoiattolo, dopo un anno senza neppure una giornata sulla neve domenica scorsa ha potuto riportare i suoi allievi a sciare: “Era fondamentale ripartire perché un altro anno di stop avrebbe significato chiudere – assicura Marzocchi – abbiamo iniziato con una quarantina di bambini che sono stati felicissimi di sciare. Apprezziamo l’impegno degli operatori e ci auguriamo di poter andare avanti con le nostre sei domeniche di attività, tra le quali il carnevale sulla neve, 16 febbraio, la gara di fine corso, 24 febbraio, e il campionato toscano Uisp con la fiaccolata, 1 marzo”.
Carlo Pellegrino