L’industria toscana rilancia l’allarme per l’eccezionale aumento dei costi energetici che sta compromettendo la ripresa avviata nel 2021 e proseguita nel primo semestre di quest’anno. Ai timori espressi negli ultimi giorni dal presidente di Confindustria Toscana, Maurizio Bigazzi, e dal presidente del Sistema Moda di Confindustria Toscana nord, Maurizio Sarti, si aggiungono ora quelli della presidente dell’Unione Industriale pisana, Patrizia Pacini: “Definire ‘caro bollette’ lo tsunami che stiamo vivendo – afferma in una nota – non dà la misura esatta della realtà delle cose. L’enorme preoccupazione per l’aumento dei costi dell’energia e le relative speculazioni hanno frenato il nostro sguardo ottimista sul futuro”.
Finanziamenti alle imprese per garantire la liquidità
In questo scenario in cui “l’incidenza dei costi energetici colpisce le aziende italiane due volte più che in Francia e un terzo più che in Germania”, il punto di forza su cui il sistema produttivo toscano può far leva, secondo Pacini, resta “la ricerca di nuovi mercati per conservare una buona competitività”.
“Sul piano locale – aggiunge la presidente – la nostra associazione sta mettendo in campo da tempo risorse, energie e competenze per aiutare le imprese”. Va in questo senso la convenzione appena firmata dall’Unione Industriale pisana con la Cassa di risparmio di Volterra che punta a garantire liquidità alle aziende con soluzioni come finanziamenti fino a 36 mesi e la possibilità di pre-ammortamento fino a sei mesi.
Silvia Pieraccini