La sfilata di Soulland alla cavea del Teatro dell'Opera di Firenze
Pitti Uomo riporta vivacità all’interno della Fortezza da Basso di Firenze – sede della rassegna più importante al mondo della moda maschile, che in questa 102esima edizione (si chiude venerdì 17) ha presentato le collezioni per la primavera-estate 2023 di 682 marchi, per il 41% stranieri – e anche negli alberghi, ristoranti e strade del centro storico, grazie alle sfilate, agli eventi e alle feste che si sono moltiplicati soprattutto nei primi due giorni della fiera.
Novemila compratori arrivati da 70 Paesi
Non siamo ancora all’impatto economico pre-Covid, ma gli organizzatori di Pitti Immagine si dicono molto soddisfatti dei novemila compratori che sono entrati alla Fortezza e che, con giornalisti e altri operatori di settore, a fine salone dovrebbero raggiungere quota 11mila. I dati di affluenza dei buyer sono “straordinariamente incoraggianti, migliori di quanto speravamo” secondo l’amministratore delegato di Pitti Immagine, Raffaello Napoleone, che apprezza il 40% di presenze estere: circa 3.500 compratori arrivati da una settantina di Paesi, soprattutto quelli europei (compreso Regno Unito e Svizzera), Usa e Turchia. Assenti i cinesi, per l’impossibilità di viaggiare legata al Covid, pochi i giapponesi (76) e i coreani (61). L’assenza orientale è quella che più si è notata in fiera, insieme con quella russa. Ma “non è soltanto una questione di numeri – sottolinea Napoleone – la qualità è alta: ci sono i migliori, motivati e intenzionati a far tornare i clienti nei loro negozi e department store”.