La pandemia è alle spalle, ma (anche) per i porti di Livorno e Piombino e per quelli dell’Elba – gestiti dall’Autorità del Mar Tirreno settentrionale – le ferite non sono rimarginate del tutto. Nel 2022 le merci hanno visto una flessione del 5,3% sull’anno precedente, fermandosi poco sopra 39 milioni di tonnellate, a causa del freno del porto di Livorno (-7,1% sceso sotto 32 milioni di tonnellate), mentre quello di Piombino ha un lieve segno “più” nonostante la crisi dell’acciaieria ex-Lucchini (+1,2% a quasi 4,3 milioni di tonnellate) . Nel dettaglio, le rinfuse liquide nei porti dell’Alto Tirreno hanno segnato -13,5% (a 6,4 milioni di tonnellate), mentre quelle solide sono scese dell’11,8% (a quota 1,8 milioni di tonnellate).
In discesa sia i rotabili che i container
Il traffico rotabile ha archiviato l’anno con -3,4% (quasi 650mila mezzi movimentati), mentre il traffico container ha segnato -5% (fermandosi sotto 752mila container, tutti – eccetto 61 – imbarcati/sbarcati nel porto di Livorno). Al netto del trasbordo, però, il bilancio è positivo: +8,2% i container pieni transitati dalle banchine livornesi (sopra quota 469mila), +13,2% quelli vuoti (173mila). “Al netto delle attività di transhipment – scrive in un comunicato l’Autorità portuale – le movimentazioni da/per l’hinterland sono complessivamente aumentate del 9,5%”.
Risale il traffico delle auto nuove, bene i passeggeri e la cellulosa
Lieve ripresa del traffico delle auto nuove (+5,1% a Livorno); crescita a doppia cifra della cellulosa che alimenta il distretto lucchese della carta (+19,2% sul 2021 a 2,1 milioni di tonnellate). Bene il traffico passeggeri che segna +20,5% dei volumi sfiorando i 10 milioni di unità. In ripresa anche il mercato delle crociere (468mila passeggeri), che era stato praticamente spazzato via dal Covid, e il traffico traghetti (+15,5% a 9 milioni di passeggeri).
Darsena Europa, Zls e assi di collegamento intermodale
“I numeri registrati nel 2022 rispecchiano pienamente le conseguenze della fase attuale e pregressa” afferma il presidente dell’Authority, Luciano Guerrieri. “Oggi i nostri porti si trovano a dover fare i conti con una situazione economica generale difficile, caratterizzata dall’incremento dei costi energetici e di trasporto e dalle incertezze di uno scenario caratterizzato da un tasso di inflazione elevato”. La speranza è nei cambiamenti in atto, come il ritorno di alcune produzioni nel Vecchio Continente che, secondo Guerrieri, potrebbe “aprire nuove opportunità di sviluppo per quei porti che sapranno adattarsi alle nuove dinamiche: per questo lavoreremo con ancora maggiore convinzione per rendere più attrattivo il nostro sistema portuale, puntando non soltanto sul potenziamento dell’offerta infrastrutturale ma anche sullo sviluppo della Zona logistica semplifica (Zls) e degli assi di collegamento intermodale”.
Silvia Pieraccini