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Territorio

06 giugno 2022

Qualità della vita: Toscana promossa per i bambini e bocciata per gli anziani

Arezzo, Siena e Firenze accoglienti per i piccoli, ma la Toscana soffre sui giovani e, soprattutto, sulle risposte date agli over65.

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La Toscana arranca nella classifica della Qualità della vita – l’indagine del Sole 24 Ore che prende in considerazione parametri statistici forniti da fonti certificate – declinata per fasce d’età (bambini, giovani e anziani). Il piazzamento migliore della regione è quello nella categoria Bambini con Arezzo al secondo posto (dietro Aosta), Siena al terzo e Firenze al quarto. Pisa è all’11esimo, Prato al 19esimo, Massa Carrara al 37esimo e Grosseto al 43esimo. Chiudono Lucca (45esimo), Livorno (49esimo) e Pistoia (65esimo posto su 107 province). Tutti gli indicatori sono pubblicati sul Sole 24 Ore di oggi, 6 giugno.

Il tallone d’Achille è rappresentato dagli anziani

Se la Toscana esce promossa sulla qualità della vita dei bambini, non altrettanto può dirsi guardando alle alle esigenze degli anziani: il piazzamento migliore è quello di Pisa, che si posiziona (solo) al 30esimo posto, seguita da Firenze al 47esimo e da Siena al 61esimo. Tutte le altre province si trovano nella seconda parte della classifica guidata da Cagliari. A pesare sul risultato toscano è certamente la forte presenza di anziani over65. Caratteristica della regione è il forte uso di farmaci antidepressivi, con tre province (Massa Carrara, Pistoia e Lucca) che battono tutti per utilizzo.

La Toscana non è una terra per giovani

Il terzo tassello dell’indagine è lo standard di vita dei giovani, e qui tornano i dolori: la prima provincia toscana è Prato al 13esimo posto, seguita da Grosseto al 16esimo, Pistoia al 23esimo e Arezzo al 33esimo. Nella seconda parte della classifica ci sono Livorno (66esima), Firenze (67esima), Pisa (86) e Lucca (92), Siena (99) e Massa Carrara (101). La vetta è di Piacenza. Tra gli indicatori considerati ci sono la percentuale di laureati, i matrimoni, l’età media al parto, il tasso di disoccupazione giovanile, il saldo migratorio e l’imprenditorialità giovanile.

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