Si aggiungono nuove voci al coro di chi propone di lasciare ancorato nel porto di Piombino, anche dopo i tre anni concordati tra Regione Toscana e Governo che scadranno nel luglio 2026, il rigassificatore di Snam installato nel luglio 2023 alla banchina est della Darsena Nord. Si tratta della nave rigassificatrice Golar Tundra, ribattezzata Italis Lng, che in questi 18 mesi è stata rifornita da una cinquantina di metaniere in arrivo soprattutto da Stati Uniti, Qatar e Algeria, e che ha immesso nella rete nazionale circa 4,3 miliardi di metri cubi di gas.
Nel porto si sono sviluppati traffico e posti di lavoro
Questa attività ha generato nel porto di Piombino un traffico di mezzi, un impiego di lavoratori e uno sviluppo di servizi tale da spingere prima un gruppo di operatori portuali, e poi Confindustria Toscana, a chiedere che il rigassificatore non venga spostato come previsto tra poco più di un anno (la collocazione definitiva sarebbe dovuta essere offshore davanti a Vado Ligure, località che però non vuole l’impianto). “Lasciare la nave dov’è adesso potrebbe servire ad accelerare il rilancio industriale di Piombino”, ha affermato il presidente di Confindustria Toscana, Maurizio Bigazzi. “La perdita di un traffico essenziale per la sopravvivenza del porto sarebbe un grave danno, anche sotto il profilo occupazionale”, hanno sottolineato sei aziende portuali.
Le due acciaierie (quella presente e quella futura) dicono sì all’impianto
Ora a dare manforte a questa posizione arrivano i due gruppi industriali che sulla carta sono i più interessati alla collocazione del rigassificatore, visto che per loro è strategico l’accesso al mare (sia per i rifornimenti di materia prima che per le spedizioni): l’acciaieria ex-Lucchini oggi del gruppo indiano Jsw, affacciata sul porto di Piombino, e la futura acciaieria degli ucraini di Metinvest che dovrebbe essere costruita, se tutto andrà secondo i piani, in una porzione della proprietà ex-Jsw, oggetto di compravendita nei mesi scorsi. Interpellati da T24, Jsw e Metinvest hanno dato il via libera alla permanenza del rigassificatore a Piombino.
“In un mondo contrassegnato da tensioni che si riflettono sull’approvvigionamento di energia, mantenere il rigassificatore a Piombino sarebbe un boost fondamentale, se non essenziale, per lo sviluppo del polo siderurgico su cui il Governo e le aziende coinvolte si stanno impegnando”, ha affermato il vicepresidente esecutivo di Jsw, Marco Carrai. “Sulla base delle normative portuali vigenti, il rigassificatore non sembra comportare particolari impedimenti alla gestione delle attività di carico e scarico merci previste dal progetto”, hanno sostenuto fonti vicine al progetto Metinvest.
Avere energia sicura a prezzi inferiori è una priorità
Carrai considera il rigassificatore un asset fondamentale per avere energia sicura e a prezzi inferiori rispetto a oggi, e dunque per migliorare la competitività dell’industria, e ritiene “la vocazione industriale di Piombino ideale per questo: alla fine la Golan Tundra, oggi Italis Lng, rappresenta una nave in un porto, che non andrebbe a incidere negativamente sulle aspettative di sviluppo turistico e culturale del territorio”, afferma. Metinvest è più cauta ma non mette veti: “Come azienda attiva sul territorio – fa sapere – siamo certi che verranno implementate le misure compensative a vantaggio della comunità e delle aziende che sono state discusse e riportate anche all’interno di delibere regionali”.
Le misure compensative e le opere per le imprese sono i nodi da sciogliere
Le misure compensative e le opere che servono alle imprese, chieste anche da Confindustria Toscana, sono il nodo da sciogliere nel caso in cui dovesse andare avanti l’ipotesi del rigassificatore permanente a Piombino. Il presidente della Regione, Eugenio Giani, da sempre favorevole all’installazione dell’impianto in Toscana, sostiene che “nel momento in cui la siderurgia ripartirà, è giusto che il porto sia destinato a quell’attività”. Ma i tempi per la ripartenza della siderurgia si allontanano di mese in mese – gli accordi di programma con i quali Jsw e Metinvest assumeranno impegni vincolanti nei confronti del Governo sono slittati da dicembre 2024 a marzo 2025 – mentre le elezioni regionali si avvicinano, e il fatto nuovo che le acciaierie e il rigassificatore possano convivere apre di certo nuovi scenari.
Silvia Pieraccini