Rifiutato dalla Liguria, il rigassificatore di Piombino trova estimatori fra gli operatori del porto della Val di Cornia, che vorrebbero prolungarne la permanenza oltre il termine di tre anni disposto dall’autorizzazione. L’appello firmato da alcune società fra cui l’agenzia Mixos Ivo Miele, Piloti porto Piombino, Freschi Alessandro & C. Shipping and forwarding agency, Gruppo Ormeggiatori e barcaioli porto di Piombino, D’Arienzo srl e Stmp Piombino è per una permanenza “ben oltre il 2026” della nave Italis di Snam. Ma non trova sponde nel sindaco Francesco Ferrari, che non commenta, e nel presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che ribadisce la sua posizione: dopo tre anni, via.
“Il gas di Italis è essenziale per il porto”
Per gli operatori firmatari dell’appello, il gas naturale liquefatto portato a Piombino dà ossigeno a un porto che ha perso traffici negli ultimi anni. “A fronte di un’importante crescita infrastrutturale”, sostengono, negli ultimi 15 anni “non è corrisposto un adeguato incremento della produzione portuale che si è vertiginosamente contratta con la scomparsa di traffici storici per il porto di Piombino”, come quelli connessi ai semi-rimorchi, in un contesto che ha visto “la crisi dei grandi insediamenti industriali”, e le conseguenze di “conflitti nell’Est europeo e in Medio Oriente, instabilità Suez, le forti spinte protezionistiche”.
Non solo: “Piombino è adesso nella condizione di essere al centro dell’agenda politica nazionale”, sostengono gli operatori pro-Italis, mentre “in caso di spostamento del rigassificatore il porto subirebbe un grave danno derivante dalla perdita di un traffico essenziale per la sua sopravvivenza”. E anche sotto il profilo occupazionale “non è stato posto adeguatamente in risalto – si legge nel documento – l’impatto avvenuto sia sull’indotto che sugli operatori portuali che hanno potuto mantenere gli organici inalterati e, in alcuni casi, anche incrementarli”. Lodato anche il presidio di sicurezza del porto, arrivato grazie al rigassificatore, che la scorsa estate ha consentito di risolvere rapidamente la situazione legata a un incendio su un traghetto.
Giani frena: “Spazio alle navi per la siderurgia”
Il sindaco Ferrari, storico oppositore dell’arrivo del rigassificatore a Piombino, non commenta; e Giani, presidente della Regione e anche commissario governativo per l’opera, non accoglie la richiesta delle aziende. “L’autorizzazione che io come commissario per la rigassificazione firmai è una autorizzazione per tre anni – ha ribadito -, quindi gli argomenti saranno affrontati a tempo debito, quando ci approssimiamo chiaramente al termine dei tre anni: la mia posizione comunque è quella di chi vorrebbe veder spostare la nave”. Al tempo stesso, però, non nasconde la soddisfazione per il gradimento del rigassificatore fra gli operai del porto di Piombino: “Vedere che la nave di rigassificazione, accanto a questo interesse generale, oggi tutti riconoscono che offre opportunità di lavoro, sicurezza al porto di Piombino, è una bella dimostrazione che avevo ragione”.
Il governatore toscano, comunque, auspica che al rigassificatore “subentri subito ciò che noi auspichiamo in quel porto, ovvero le navi che arrivano per alimentare la siderurgia attraverso i due accordi, da un lato con Jindal, dall’altro con Metinvest e Danieli, che sono alla base di quelle intese di programma che consentiranno investimenti. Quindi nel momento in cui davvero si concretizzano gli accordi di programma, e rivediamo sorgere la siderurgia, il porto è giusto che sia per questo. Per questo io ho detto che fino a questo momento mi sento di dire che la nave di rigassificazione ci debba stare per tre anni”.
Leonardo Testai