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17 novembre 2023

Sciopero Cgil-Uil: adesione media al 77% in Toscana, migliaia in piazza a Firenze

Iniziativa di protesta contro la manovra di bilancio del Governo, partecipano anche Giani e Nardella.

Leonardo Testai

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Migliaia di persone in piazza a Firenze – ottomila secondo la Questura, 50mila secondo gli organizzatori – per la manifestazione regionale toscana organizzata a Firenze da Cgil e Uil nell’ambito della giornata di sciopero indetta per oggi dai due sindacati, con un corteo che ha sfilato da piazza Indipendenza a piazza Santissima Annunziata. Alla partecipazione di piazza “che ha superato le nostre aspettative”, ha detto Rossano Rossi, segretario generale della Cgil Toscana, si somma un’adesione dei lavoratori alla protesta che, secondo una rilevazione a campione effettuata dal sindacato, ha raggiunto il 77% medio fra tutti i settori coinvolti.

“Vogliamo rimettere al centro il lavoro – ha affermato Paolo Fantappiè, segretario generale della Uil Toscana – e la giustizia sociale. In Italia si guadagna meno che in tutte le altre parti d’Europa, dobbiamo aumentare i salari fortemente, e questa legge di bilancio certamente non lo prevede. Dobbiamo cambiare la legge Fornero, dobbiamo pensare di mandare prima le persone in pensione. Dobbiamo tutelare il welfare, lo Stato sociale, perché la sanità va a picco, non abbiamo più una scuola pubblica efficiente, e il trasporto pubblico locale non è all’altezza di questo paese. C’è da fare una vera lotta all’evasione fiscale, poi dobbiamo tassare il profitto, la rendita, e di meno il lavoro”.

Nutrita la presenza istituzionale in piazza: il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani con le assessore regionali Alessandra Nardini e Serena Spinelli, il sindaco Dario Nardella, il presidente del Consiglio comunale Luca Milani. “Lo sciopero – ha detto Giani – è fondato su argomenti che condivido: non posso che condividere argomenti come quello della sanità pubblica, con tutta la battaglia che io sto facendo per valorizzarla e avere risorse dal Fondo sanitario nazionale, quindi dal governo, che consentano di rendere sempre più forti i servizi; e poi le questioni delle pensioni, del lavoro”.

“Salvini? Ci ha fatto un regalo”

La consistente partecipazione allo sciopero, in Toscana e non solo, viene letta dai sindacati – nonché dai molti esponenti Pd che sono scesi in piazza dietro gli striscioni di Cgil e Uil, delle Rsu e delle altre organizzazioni – come una risposta al ministro delle Infrastrutture, il vicepremier Matteo Salvini, che aveva usato lo strumento della precettazione per limitare i disagi nel settore dei trasporti che sarebbero derivati dall’astensione dal lavoro: una decisione che aveva scatenato la polemica politica a livello nazionale. “Salvini ci ha fatto un regalo: se qualcuno aveva dei dubbi, dopo le sue uscite si sono convinti a scendere in piazza”, ha osservato Rossano Rossi. “La storia ce lo dimostra – ha detto Francesca Re David, segretaria nazionale Cgil -, in questo paese il movimento delle lavoratrici e dei lavoratori ha difeso la democrazia. Al codice Rocco non torniamo, noi siamo quelli che hanno liberato questo paese e lo hanno sempre difeso”.

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Leonardo Testai

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