L'esterno di Villa Monna Tessa (ph. Antonio Mulas)
Una residenza universitaria da 480 posti letto: è il futuro da studentato di Villa Monna Tessa a Firenze, ex struttura sanitaria nella zona di Careggi, oggetto di un investimento da 40 milioni di euro (30 milioni solo per la ristrutturazione dell’immobile, in un’area di 15mila mq) da parte del fondo per lo student housing iGeneration, gestito da Investire Sgr, nel quale è stata conferita la struttura di proprietà dell’Università di Firenze e dell’Azienda ospedaliera universitaria Careggi. L’avvio dei lavori è previsto per il secondo semestre 2025 e la nuova struttura sarà operativa per l’anno accademico 2027/28. Il fondo ha come investitore principale Cdp Real Asset Sgr, attraverso il fondo Fnas, ed è partecipato anche da Fondazione Cr Firenze.
Camere a prezzi calmierati per gli studenti
“Stiamo parlando di un vero studentato e non di un albergo mascherato come ce ne sono tanti”, ha precisato Bernabò Bocca, presidente della Fondazione. Il gestore per lo studentato di Monna Tessa deve essere ancora individuato – ci sarà una gara per questo – ma già è stabilito che il 50% dei posti letto sarà a tariffa calmierata sulla base dei criteri di congruità Mur, recepiti nel bando di gara pubblicato da Università di Firenze in accordo all’Aou di Careggi per la scelta del gestore, e il restante 50% sarà oggetto di convenzionamento tariffario con il Comune di Firenze, come prevede il vincolo di destinazione urbanistica. Una trentina di posti letto sarà dedicata ad ospitare familiari dei degenti delle strutture sanitarie della zona. L’Università avrà inoltre la possibilità di opzionare 41 posti per esigenze di particolari categorie di studenti.
“Le tariffe saranno oggetto di convenzionamento – ha osservato Paolo Boleso (Investire Sgr), rispondendo ai cronisti che chiedevano dettagli -, quindi al momento non abbiamo ancora dei numeri precisi: sulla base delle previsioni che possiamo fare, indicativamente potremmo stare in un ambito dove un posto letto in camera doppia sarà intorno ai 500 euro al mese, oneri accessori compresi, e il posto letto in camera singola nell’ambito dei 650 euro al mese”.
“Soggetti pubblici e privati lavorano insieme”
“L’intervento che siamo qui a celebrare è un ulteriore tassello, per quanto riguarda gli studentati di un percorso che abbiamo avviato e che ci permette di dire che abbiamo già circa 3.000 nuovi posti letto in cantiere”, ha aggiunto Filippo Catena, responsabile Fondi abitare sociale di Cdp Real Asset sgr. “L’altro elemento importante – ha proseguito – è la capacità di soggetti privati e pubblici di lavorare insieme: qui il ruolo di Cdp è fondamentale perché agisce un po’ da volano e da cornerstone investor di questo tipo di iniziative di investimento”.
“Ci auguriamo che questa sia la prima di diverse operazioni che riguarderanno gli studentati, affinché la nostra città di Firenze possa diventare una metà sostenibile per gli studenti che arrivano da fuori”, ha aggiunto Bocca. “Spero davvero di poter concludere il mio mandato tagliando questo nastro”, ha affermato la rettrice dell’Università di Firenze, Alessandra Petrucci, secondo cui “è fortissima l’esigenza parte degli studenti di poter trovare degli alloggi che possano essere effettivamente fruiti da loro, perché Firenze è una città bellissima ma che evidentemente ha anche un certo costo che non tutti gli studenti che vogliono venire a frequentare l’Università di Firenze possono permettersi”.
Ma il problema abitativo, secondo Bocca, “non è un problema che riguarda solamente la città di Firenze, è un problema che riguarda le città turistiche italiane: oggi questo boom degli affitti brevi ha causato un’emergenza abitativa che mette ovviamente in difficoltà in primis i cittadini delle città, e secondo luogo gli studenti”. Vittime anche loro, dunque, di “questo tsunami degli affitti brevi che noi ci auguriamo venga regolamentato al più presto”, ha sottolineato il presidente della Fondazione, che vede di buon occhio anche i nuovi provvedimenti contro le keybox che arrivano dal ministero dell’Interno: “Non è una lotta, è il rispetto della legge”, dice.
Leonardo Testai